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A cura di Barbara Fabbroni

La separazione dei genitori con gli occhi di un bambino. Come gestire il momento? 6 consigli

Le separazioni non sono mai un processo piacevole, per nessuno dei membri della famiglia, è importante dare ai figli la possibilità di continuare ad avere dei validi punti di riferimento da entrambe le parti

I bambini hanno il loro mondo fatto di emozioni e sensazioni, di esperienze e parole che spesso non coincide con quello dei grandi. Il punto di vista del bambino ha spesso una declinazione particolare, individuale, intima che attraversa un itinerario molto personale. Quando i genitori si separano loro vivono la separazione e le vicende che coinvolgono questo evento in maniera intima e individuale. Parlare in modo autentico con un bambino che vive questa esperienza di vita può far comprendere come il suo vissuto abbia un’atmosfera intensa seppur arginata da molte emozioni che frenano l’espressione del suo vissuto.

È possibile scoprire i contenuti dei loro pensieri, i loro vissuti emotivi e la percezione che hanno degli adulti che si occupano di loro attraverso un colloquio in cui l’ascoltatore entra empaticamente nel suo mondo. A volte, quando un bimbo si trova nella difficile situazione di avere due genitori che si separano, nasce in lui la responsabilità di prendersi cura dei suoi genitori, in particolare della madre. Il genitore può vivere emozioni forti di dolore per il momento vissuto tanto da essere non riuscire più a prendersi cura del figlio così il bambino sente il dovere di aver cura del genitore sofferente. Uno scambio di ruoli che induce il piccolo a vivere una dimensione non sua, portandolo a diventare un piccolo adulto. 

Quando un genitore vive uno stato di arresto delle sue funzioni adulte e in famiglia circola un senso di malessere generalizzato, ecco che i bambini presenti in quel contesto attivano un sistema di protezione verso i suoi genitori chiamato “accudimento invertito” o di “parentificazione”. Così i ruoli si invertono divenendo il genitore figlio del figlio.

Il bambino impara a rinunciare alla soddisfazione dei suoi bisogni per occuparsi di quelli del genitore, diventando premuroso, responsabile e accudente. Si riconoscono facilmente poiché vestono i panni di piccoli adulti capaci di cavarsela da soli e di risolvere i problemi che spettano agli adulti. Nelle separazioni spesso vediamo bambini che hanno una crescita bloccata a causa di questo ruolo accudente che mettono in atto dopo la separazione dei genitori.

La separazione porta inevitabilmente a una serie di conseguenze che si ripercuotono sulla vita di tutti i membri della famiglia. È fondamentale osservare anche il modo in cui la separazione è avvenuta, considerando anche tutti gli avvenimenti che l’hanno preceduta e i cambiamenti che hanno comportato. I genitori dovrebbero essere in grado di mantenere un rapporto quanto meno civile ed evitare discussioni soprattutto di fronte ai piccoli, per evitare che questi ultimi possano sentirsi obbligati a dover prendere le parti dell’uno o dell’altro.

I genitori dovrebbero mettersi dalla parte dei loro figli, non solo da un punto di vista cognitivo, ma anche emotivo, per meglio abituarli alle nuove situazioni che si troveranno ad affrontare. Una separazione è un dolore per tutti ma i bambini hanno una ferita molto particolare con cui devono fare i conti. Il tempo, in questa situazione, è importante ma non è il rimedio a dolori o disagi che possono emergere.

I segnali che i bambini lanciano, quando vivono con disagio e sofferenza una determinata situazione, sono molteplici come: atteggiamenti aggressivi, irritabilità, mancanza di interesse, disturbi somatici, iperattività. Segnali di pericolo che le mamme e i padri separati dovrebbero essere in grado di interpretare nella maniera giusta, per poi agire di conseguenza, nel benessere del proprio figlio.

Le separazioni non sono mai un processo piacevole, per nessuno dei membri della famiglia, è importante dare ai figli la possibilità di continuare ad avere dei validi punti di riferimento da entrambe le parti oltre che una visione di famiglia nella sua totalità.

La separazione porta con sé un periodo di insicurezza, incertezze, fragilità. Spesso i genitori sono talmente presi dalla rabbia, dalla sofferenza o dal dolore che stanno vivendo, che non si accorgono dei bisogni e delle esigenze dei figli. L’attenzione dei genitori nel momento della separazione deve essere prima di tutto concentrata sul vissuto e sulle esigenze dei figli. Spesso i bambini provano una serie di sentimenti confusi, perché magari hanno capito che sta succedendo qualcosa, ma non sanno ancora dare un nome al cambiamento che sta avvenendo, nè tantomeno alle sue conseguenze. Sicuramente l’età del bambino e le modalità di separazione, conflittuale o meno, fanno la differenza, ma è frequente che i bambini provino sentimenti di preoccupazione e paura di perdere l’affetto dei genitori; a volte possono sentirsi colpevoli e soli, provare vergogna e credono che questa cosa sia capitata soltanto a loro.

Come gestire al meglio la separazione con i pripri figli?

  1. La spiegazione di quello che sta accadendo è essenziale, sempre nel pieno rispetto dell’età del bambino.
  2. Lasciare che il bambino esprima le sue domande, i suoi dubbi e le sue perplessità.
  3. I figli non sono un’arma verso l’altro genitore, vanno rispettati e protetti mai messi in mezzo.
  4. Un genitore che si separa deve prendersi cura di sé e del figlio.
  5. È essenziale aiutare i figli ad ascoltare i propri bisogni e le proprie emozioni.
  6. Nonostante tutte le attenzioni la separazione è comunque un evento intenso per la vita dei propri figli, va quindi valutata e ponderata con la massima accuratezza.
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