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A cura di Barbara Fabbroni

Come fare il genitore durante l'adolescenza del proprio figlio

Un mestiere per nulla facile, sostiene la psicoterapeuta Barbara Fabbroni in questa puntata di Psicodialogando. Ecco le incognite sul percorso e come affrontarle

L’adolescenza è un periodo della vita molto difficile, dove entrano in gioco molti fattori, la ribellione alle regole è il fil rouge di questo momento, i genitori si ritrovano a fare i conti con un ingorgo solidificato difficile da sciogliere. 

Le amicizie in questo tempo adolescenziale sono uno spazio significativo, essenziale, tuttavia è importante prestare attenzione all’ambiente che l’adolescente frequenta, vive e condivide. Ritrovarsi a gestire una situazione che mette a dura prova non è poi così raro. Molte sono le richieste di aiuto da parte dei genitori che si trovano ad affrontare un capitolo della loro vita arduo. È facile accogliere il bisogno di un genitore mentre tra le lacrime o la rabbia ti confida: “Mio figlio si droga", oppure "È vittima di cyberbullismo", o ancora: "ha disturbi alimentari", "non parla", "è sempre in Rete", "passa le giornate a giocare con la Playstation”. E così via. E poi, dopo un primo tempo di racconto, ti dicono: “Come posso aiutarlo?”.

BARBARA FABBRONI
Barbara Fabbroni

Se da un lato in questi ultimi due anni i teenager ha trovato un anche supporto e conforto in Rete (costretti alla dad, chiusi in casa, e tagliati fuori dalle relazioni sociali vis à vis), dall’altro il mondo di Internet è una trappola che ingabbia in un vortice senza fine. In questo periodo dello sviluppo è fondamentale la relazione che i genitori sono riusciti a costruire sin dal primo momento. Se la relazione è difettosa allora è tempo di correre ai ripari cercando di trovare la giusta declinazione affinché il rapporto possa essere impostato con nuove basi, che nutrano e stimolino, non che allontanino.

Così il genitore dovrà ripartire da capo. Il periodo dell’adolescenza è molto delicato, possono esserci apprendimenti distorti nelle relazioni con gli altri, possono nascere dipendenze. La capacità d’ascolto dei genitori è essenziale. Il genitore non deve né giudicare il figlio né confrontarlo con i suoi pari per poterlo stimolare. Mai svalutare le loro emozioni, che sono potenti. Con un adolescente è bene porsi come un attento ascoltatore, che chiede, è curioso, domanda e cerca di capire. È importante aspettare il momento giusto. Con loro ci vuole molta pazienza. Nei giovani soprattutto in questo periodo ci sono forti cariche di aggressività, senza agenti regolatori. Si organizzano sul web ed escono di casa già con quella carica. D’altra parte, il loro disagio è evidente.  

Durante l’adolescenza il cervello si trasforma. Ogni interferenza chimica può determinare variazioni del normale sviluppo, con conseguenze anche irreversibili. Non bisogna minimizzare, tutto dipende dalla relazione in famiglia. Se c’è fiducia e stima per i genitori, le loro parole avranno un peso. Altrimenti è difficile e bisogna intervenire in modo deciso facendosi carico anche del conflitto. Non è facile, ma non ci sono altre scelte se si vuole il bene del proprio figlio. In questo periodo della vita possono strutturarsi modalità comportamentali che poi possono deviare verso un disturbo vero e proprio come: la bulimia, la dipendenza, l’anoressia, ecc.

Un genitore deve essere in grado di creare un clima di condivisione, confronto senza imporre le sue idee ma cercando un dialogo aperto e costruttivo.

Nel caso ci siano importanti problemi i genitori devono affidarsi a professionisti esperti che li aiutino a partecipare alla cura dei figli. I ragazzi nel loro essere nel mondo spesso mandano dei segnali, chiedono aiuto, presenza e partecipazione. Ci sono famiglie che vivono insieme pur essendo totalmente separate, questo è un vero e proprio naufragio delle relazioni che poi, in età adulta, influenzerà fortemente la vita della persona. La presenza di un genitore dovrà essere attenta, partecipe e rispettosa.

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