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A cura di Barbara Fabbroni

I rimedi contro gli antipatici seriali

La sindrome dell’antipatico non risparmia nessuno: politici, imprenditori, attori, calciatori, giornalisti appartengono, in molti, alla schiera nutrita degli antipatici

Quando incontri una persona che non è stata baciata dalla bellezza spesso si dice: “brutta ma simpatica”. Accade d’incontrare poi individui che tutto sono meno che simpatici, che si pongono in maniera arrogante, tanto che l’unico sentimento che riescono a far nascere nell’altro è una viscerale antipatia. 

La sindrome dell’antipatico non risparmia nessuno: politici, imprenditori, attori, calciatori, giornalisti appartengono, in molti, alla schiera nutrita degli antipatici. Spesso il passaggio dal simpatico di turno all’antipatico che non si riesce più né a vedere né a sentire è facilissimo, basta fare un passo falso sui propri “seguaci” che il dado è tratto. 

La simpatia e l’antipatia sono anche la sceneggiatura di un film abbastanza recente di Christian De Sica: “Simpatici e antipatici” (1998) che mette l’accento in maniera forte su come il confine tra essere o non essere simpatico o antipatico sia sottile, spesso inafferrabile.

Avere la nomea dell’antipatico non è poi così difficile, soprattutto se si occupa un posto di tutto rispetto che già di per sé può suscitare un po' di invidia, gelosia, voglia d’imitazione.

Gli antipatici nella nostra vita quotidiana

Pensate a quando al liceo la vostra compagna di banco prendeva ogni volta un bel nove al compito di greco, voi - con ogni sforzo - non riuscivate nemmeno a prendere uno striminzito cinque. Tutte le volte che tentavate di sbirciare nel suo compito, per avere un’illuminazione, lei prontamente metteva la mano per nascondere il tutto. E la vostra antipatia nei suopi confronti cresceva! Ci sono persone che hanno una disposizione particolare a recitare il copione dell’antipatico, ci riescono così bene che quasi quasi è un peccato vederli poi nei panni della persona simpatica.

Il problema, tuttavia, non sta nel fatto di essere simpatici o antipatici, ognuno è quello che è, spesso però l’antipatia si coniuga al fascino dell’inafferrabile, così diventa ancor più incisiva nella vita della persona che ne è succube.

Saper gestire gli antipatici è fondamentale per avere una vita felice, spesso ce li ritroviamo nel quotidiano e la cosa si fa complicata. Il mondo del lavoro è pieno di antipatici che pur di far carriera passerebbero sopra a qualsiasi cosa come se fossero un caterpillar. Quindi, è fondamentale proteggersi.

Ne va della qualità della propria vita. Se ci pensiamo bene gli antipatici rendono tristi, alimentano le emozioni negative, stimola, a volte, l’aggressività, spesso hanno la capacità di demolire l’autostima dell’altro facendolo sentire un mezzo fallito. Ricordatevi della compagna del liceo, delle uscite poco felici di certi personaggi pubblici, di alcuni imprenditori che pensano di avere in mano il potere economico oppure di alcuni politici che sono pieni di arrogante antipatia.

Gli antipatici sono convinti di avere tutto, di essere al centro del mondo, di avere il diritto solo di chiedere, di avere e di ricevere senza preoccuparsi di dare qualcosa anche solo per sbaglio. Diciamo che sono una schiera nutrita di narcisi alle prese con la loro ruota che tutti devono ammirare. L’antipatico puro non è sfiorato dal dubbio che per avere un buon confronto bisogno anche ascoltare l’altro. Esiste lui (lei), punto! La vita è fatta di dare e avere non solo di pretese e scelte autoreferenziali. Chi spera di ammorbidire un antipatico ha vita difficile. Il suggerimento è: non ti curar di loro ma guarda e passa.

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