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A cura di Barbara Fabbroni

I buoni propositi per il 2022 e come non disattenderli

Maestra dei buoni propositi è Bridget Jones. Il suo diario è rimasto inciso nella memoria come l’ancoraggio al possibile cambiamento

L’anno sta finendo, un nuovo anno si sta affacciando e, come sempre, arrivano i buoni propositi.

Maestra dei buoni propositi è Bridget Jones. Il suo diario è rimasto inciso nella memoria come l’ancoraggio al possibile cambiamento. Lì c’è racchiuso tutto: speranza, sogni, desideri, paure, fallimenti. Chiuso il vecchio anni l’incredibile Bridjet scrive i suoi buoni propositi.

E le frasi pronunciate dalla single più amata e famosa, l’hanno resa celebre in tutto il mondo. Lei, una donna over 30 alle prese con i suoi problemi e i suoi bilanci oltre che i suoi buoni propositi.

Bridget ci fa sorridere e ridere tantissimo per quel suo modo tragi-comico di affrontare i problemi, ma al tempo stesso diventa uno specchio per molte alle prose con i propri problemi che ingabbiano in una rete da cui è difficile uscire. La sua imperfezione rende facile immedesimarsi in lei ed è un ottimo modo anche per ridere di sé stesse. Non c’è donna che prima o poi non abbia attraversato una fase dove l’unica possibilità è prendere per mano la propria vita per migliorala.

I buoni propositi di Bridget Jones nascono dalla consapevolezza che se non cambia la sua vita non avrebbe avuto nella di buono ma si sarebbe persa irrimediabilmente. Così inizia a scrivere il suo diario proprio il primo giorno del nuovo anno, dove elenca uno dopo l’altro i punti essenziali per il cambiamento.

“Decisione numero uno: ovviamente perdere dieci chili. Numero due: mettere sempre a lavare le mutande della sera prima. Ugualmente importante, trovare un ragazzo dolce e carino con cui uscire evitando di provare attrazione romantico-morbosa per nessuno dei seguenti soggetti: alcolizzati, maniaci del lavoro, fobici dei rapporti seri, guardoni, megalomani, impotenti sentimentali o pervertiti. E soprattutto, non fantasticare su una particolare persona che incarna tutti questi aspetti…”.  

Quanti buoni propositi avete scritto ogni anno? Quante volte avete vissuto il fallimento di mandare tutto all’aria? I buoni propositi sono fatti per essere disattesi! Un po' come le regole che sono fatte per essere trasgredite. 

C’è chi tra tenacia, volontà e decisioni, riesce a raggiungere obiettivi per sé e per gli altri. Tuttavia, ci sono persone che nonostante ci provano non riesco a portare a termine il buon proposito. Perché i buoni propositi per il nuovo anno non funzionano quasi mai?

Un reale problema che conduce al fallimento del buon proposito è scegliere obiettivi difficilmente realizzabili. Quando decidiamo la lista dei buoni propositi è fondamentale scegliere realisticamente i propri obiettivi, sia personali sia collettivi. Immaginare di arrivare a essere dei maratoneti, quando oggi fatichiamo a correre quindici minuti di fila, è irragionevole. Mentre immaginare di correre 40 minuti di fila fra un anno, aumentando di qualche minuto al mese, è più realistico, e quindi probabile.

Scegliere il giusto obiettivo fa sentire capaci e aumenta l’autostima. Le grandi cose arrivano si costruiscono con piccoli passi e decisi. Un obiettivo troppo ambizioso è una garanzia di fallimento. Altra importante capacità per raggiungere l’obiettivo deciso è: la costanza. Per raggiungere una meta serve costanza, forza di volontà e determinazione.

Inoltre, è importante abituarsi a cambiare le abitudini ragionando sul lungo periodo, e non sul breve, l’importante è non aver paura di fallire perché può capitare un inciampo ma poi dobbiamo avere la grinta di rialzarci.

L’importante è tentare, credendo nella lista dei propri buoni propositi. Se poi i buoni propositi si concretizzeranno lo dirà il futuro.

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