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dopo Bollani e Lavia stasera arriva Fresu al Centro Affari - questa è vita

Alla replica del concerto spettacolo di Bollani, domenica pomeriggio alle 18,00, qualche spettatore ha fallito l'orario ed è giunto all'Auditorium del centro Affari alle 21,00. Cose che capitano, anche se dispiace. A quei distratti giunge ora una...

Alla replica del concerto spettacolo di Bollani, domenica pomeriggio alle 18,00, qualche spettatore ha fallito l'orario ed è giunto all'Auditorium del centro Affari alle 21,00. Cose che capitano, anche se dispiace. A quei distratti giunge ora una buona notizia da parte degli Amici della Musica, che li tratteranno da ospiti graditi questa sera alle 21,00, per il concerto di Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura, se solo si presenteranno con il biglietto acquistato per assistere al concerto di Bollani. Ma dopo Bollani e prima di stasera, Arezzo ha vissuto anche una bellissima serata ieri, al teatro Petrarca. 6 personaggi LaviaFinalmente una produzione coi fiocchi e uno spettacolo al quale si possono trovare pochi difetti. I Sei Personaggi in Cerca di Autore (di Luigi Pirandello), nella attuale versione di Gabriele Lavia, sono davvero una chicca. Di certo si tratta del testo teatrale forse più importante della storia (come dice lo stesso Lavia) o comunque di uno dei più significativi e rivoluzionari che si siano mai scritti. Ma due ore e mezza di spettacolo non proprio rilassante, rischiano di far addormentare anche il più appassionato degli spettatori. Questa versione non annoia mai, a patto che la si segua con attenzione. 6 personaggi 2Scene perfette, luci formidabili (davvero non avevo mai visto un progetto luci così importante, preciso e suggestivo), colonna sonora azzeccata e, sopratutto, attori veri, di qualità e in parte, anche nei ruoli secondari. davvero un grande spettacolo che ancora oggi costringe alla riflessione profonda chi vi assiste. Il genio di Pirandello viene fuori prorompente e senza mezzi termini, in questo dramma che lo rappresenta appieno. Per la prima volta, proprio con Pirandello, il teatro diventa qualcosa che rappresenta altro rispetto alla realtà così come la si vede di facciata. I sei personaggi sono lì a dirci che possono esistere infinite realtà e che l'uomo "cangia", mentre loro rimangono uguali a se stessi per l'eternità... e l'attore non avrà mai la stessa forza espressiva, perché per quanto possa essere bravo sarà sempre un po' anche se stesso... Chi può e non l'ha visto (solo una ventina i biglietti in vendita, ieri mattina), questo spettacolo lo insegua altrove, ne vale davvero la pena.

Ma torniamo a oggi, la giornata di Fresu e Di Bonaventura. Alle 21,00 il duo si esibirà all'Auditorium del Centro Affari e Convegni di Arezzo, un altro appuntamento della scoppiettante stagione musicale degli Amici della Musica. Di seguito riporto una nota che presenta la loro opera e la loro ricerca musicale. davvero un altro spettacolo da non perdere. Nonostante una prevendita importante, grazie alla capienza dell'Auditorium ci sono ancora dei biglietti disponibili e sarà quindi possibile acquistarne anche direttamente lì, prima dello spettacolo.

E' un momento vivo per i palcoscenici aretini, e vedere, come ho visto ieri, famiglie intere fotografarsi davanti al teatro e ai manifesti dello spettacolo, apre davvero il cuore. Godiamocelo, questo momento.

Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura

Dopo essersi incontrati nei concerti del magistrale Mistico Mediterraneo creato insieme al celebre ensemble

vocale corso A Filetta e pubblicato poi su disco dalla ECM, Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura hanno

scoperto una profonda affinità sviluppando una poetica comune in diverse esibizioni dal vivo tra cui il

progetto concertistico ispirato a Corto Maltese, l'indimenticabile personaggio delle avventure a fumetti

disegnate da Hugo Pratt.

Sono queste esperienze ormai quasi decennali ad averli portati all'idea di incidere in duo, per esplorare una

dimensione espressiva più intima in cui il trombettista sardo e il bandoneonista marchigiano cercano e

ritrovano la poesia dei piccoli suoni e di un gesto musicale non magniloquente ma proprio per questo ancora

più espressivo e significato in un'epoca di crescente rumore e pressione acustica.

L'attenzione è tutta sui colori generati dal soffio che scorre nei pistoni degli strumenti di Fresu e fa vibrare le

ance del bandoneon di di Bonaventura: in questo senso va la rinuncia del trombettista all'uso dei suoi fedeli

effetti elettronici, che vengono invece usati nelle esibizioni dal vivo del duo, come significativi sono i passaggi

in cui sono i suoni del metallo percosso da Fresu o quello dei tasti premuti a vuoto da di Bonaventura a fare

da accompagnamento ritmico: segni sonori ispirati alla miglior tradizione di quello che potrebbe essere

definito l'umanesimo strumentale del jazz in cui la presenza di rumori “parassiti” restituisce la fisicità del

rapporto con gli strumenti musicali, dal soffio del tenore di Ben Webster al ronzio del basso di Charles

Mingus: essenziale in questo processo la prospettiva sonica curata da Stefano Amerio.

Il racconto si dipana senza soluzione di continuità attraverso composizioni originali, improvvisazioni e

melodie che fanno parte della memoria musicale di ciascuno di noi. Gli echi classici della cadenza d'apertura

lasciano al posto alla ninna nanna bretone che ha ispirato “Ton Kozh” di Fresu; l'orizzonte si allarga con un

dolceamaro episodio latino-americano in cui alla malinconica “O Que Sera” di Chico Buarque de Hollanda si

aggiunge sorprendentemente una coda basata sull'inno della resistenza cilena “El Pueblo Unido Jamas Sera

Vencido”, quasi un preludio alla “Te Recuerdo Amanda” che seguirà: Fresu dimostra qui un infallibile istinto

da improvvisatore nell'estrarre il succo fondamentale di un brano delineandone il profilo melodico con pochi

tratti essenziali. Attraverso Brasile, Cile e l'Uruguay di “Se Va La Murga” di Jaime Roos il repertorio del disco

gira, senza toccarla, attorno alla tradizione bandoneonistica argentina cui di Bonaventura, originariamente

pianista, si è ispirato per l'adozione del suo nuovo strumento; “Te Recuerdo Amanda”, la canzone dedicata

alla madre dal cantautore cileno Victor Jara, poi torturato e ucciso dai generali golpisti, ha un particolare

significato per il duo essendo legata indissolubilmente per il duo al momento in cui l'hanno interpretata in

Cile di fronte a oltre 6.000 persone che dopo le prime note si sono alzate silenziosamente in piedi, in

omaggio a quello che è diventato una specie di inno nazionale ufficioso del Cile post-dittatura. Asciutta e non

sentimentale l'evocazione di atmosfere quasi felliniane o addirittura del cinema “dei telefoni bianchi” della

“Non Ti Scordar Di Me” (1935, Beniamino Gigli). “Apnea”, ancora di Fresu, colpisce per il titolo chiaramente

in contraddizione per un disco in cui il respiro gioca una parte così importante, ed è ispirata all'omonimo

drammatico romanzo di Lorenzo Amurri sul ritorno alla vita di un musicista che attraversa l'esperienza del

coma dopo un gravissimo incidente sulle piste da sci. Il tenero valzer della Bohéme di Giacomo Puccini

“Quando m'en vo soletta per la via” esce dal teatro per tornare in sala da ballo, mentre il “Kyrie” composto da

di Bonaventura rimanda alle atmosfere ieratiche del disco con il coro corso.

Il brano originale di Fresu “In Maggiore” dà il titolo all'album e lo conclude con una serie di intervalli

appunto maggiori, dal colore raramente usato nel jazz e rimandano all'atmosfera di apertura.

La storia della realizzazione del Cd è raccontata nel film Wenn aus dem Himmel ("Quando dal cielo...") di

Fabrizio Ferraro, ispirato al viaggio dei due musicisti dalle loro rispettive città verso Lugano e alla fuga come

forma musicale barocca, soprattutto bachiana.

Paolo Fresu è presente su più di 300 album, di cui molti a suo nome per etichette come EMI, RCA e Blue

Note. La sua prima collaborazione con la ECM è del 2007 sul disco The Lost Chords Find Paolo Fresu di

Carla Bley per la label WATT distribuita dalla label di Manfred Eicher e dopo con Ralph Towner su

Chiaroscuro, duo che ha girato molto.

Mistico Mediterraneo vede Fresu con il coro corso A Filetta e Daniele di Bonaventura, quest'ultimo già

presente su ECM con Miroslav Vitous per Universal Syncopations II, album che vinse nel 2007 il Preis der

deutschen Schallplattenkritik come album dell'anno.

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