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Concorso Polifonico, questo illustre sconosciuto

Nonostante le reiterate promesse di rilancio e anche per via della mancanza di fondi ministeriali, il Concorso Polifonico internazionale, capace a suo tempo di portare in città 1500 coristi da tutto il mondo per una settimana, oggi è ridotto a due...

Nonostante le reiterate promesse di rilancio e anche per via della mancanza di fondi ministeriali, il Concorso Polifonico internazionale, capace a suo tempo di portare in città 1500 coristi da tutto il mondo per una settimana, oggi è ridotto a due giorni effettivi e a 8 cori internazionali in gara (sì e no 300 coristi). Si tratta di un evento di fama internazionale riconosciuta nell'ambiente, capace ancora di essere un valido traino per l'immagine di Arezzo nel mondo e una buona calamita da turisti, attraverso i cori e gli addetti ai lavori.

AREZZO-63° CONCORSO POLIFONICO INTERNAZIONALE serata inaugurale- MAURICE DURUFLE (1902-1986)requiem op.9-per SOLI,CORO e ORGANO -direttore LUIGI MARZOLA-soli,GAIA MATTEINI ROBERTO LOCCI AREZZO-63° CONCORSO POLIFONICO INTERNAZIONALE serata inaugurale- MAURICE DURUFLE (1902-1986)requiem op.9-per SOLI,CORO e ORGANO -direttore LUIGI MARZOLA-soli,GAIA MATTEINI ROBERTO LOCCI

Ma così non va, non può andare, anche perché se non si creano le condizioni per accogliere i cori (anche quelli come il cubano, che quest'anno ha rinunciato per problemi economici) e riportare la grande polifonia, qui tutto è destinato a scomparire. Occorre un rilancio in grande stile che deve necessariamente passare per l'iniziativa dell'amministrazione locale (Comune e Regione in primis), ma che non può prescindere dagli investimenti privati.

AR/CORO -ONATIKO GANBARA ABESBATZA-ONATI-SPAGNA- M°AITOR BIAIN BIDARTE AR/CORO -ONATIKO GANBARA ABESBATZA-ONATI-SPAGNA- M°AITOR BIAIN BIDARTE

A oggi il Polifonico, o chi per lui, non è nemmeno in grado di avere un sito internet decente e di comunicare la propria esistenza alla stampa locale, altro che internazionale! Nonostante questo, le presenze ai concerti sono importanti per numero e qualità. Sarebbe miope fermarsi a certi numeretti, ma è un primo passo verso un rilancio necessario. Bisogna conciliare popolarità e qualità, riuscendo a coinvolgere la città intera, com'era un tempo. Non è impossibile, come non sarebbe impossibile inaugurare la manifestazione con qualcosa di più brioso di un requiem (con tutto il rispetto per i requiem). Forse è meglio l'Inno alla Gioia, per la prossima edizione.

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