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A cura di Lucrezia Lombardo

Cinatti: "Arezzo e le sue molteplici potenzialità culturali"

Intervista al direttore della Fondazione Guido d’Arezzo: "Tra i progetti principali la riapertura della Fortezza"

Lorenzo Cinatti è un uomo poliedrico e dai mille talenti, capace di unire sensibilità e vena creativa. Da direttore della Fondazione Guido d’Arezzo sta portando avanti, assieme al suo staff, un coraggioso programma di valorizzazione della città, che sintetizza storia e innovazione, dando voce ai talenti artistici. 
Proponiamo un’intervista a Cinatti per comprendere da vicino l’amore per la cultura di quest’uomo gentile.
Qual è la sua formazione e quale il percorso che lo ha condotto a ricoprire l’incarico attuale di Direttore della Fondazione Guido d’Arezzo?
“Ho iniziato presto a lavorare nel mondo dello spettacolo, già a sedici anni facevo la maschera al Teatro Romano di Fiesole, quindi ho svolto il servizio di sala al Maggio. Continuando a lavorare in questo ambito, tra varie produzioni, sono diventato direttore del Teatro Puccini di Firenze e poi della Scuola di Musica di Fiesole.”
Quali sono i principali progetti che ha realizzato da quando è diventato direttore della Fondazione Guido d’Arezzo?
“Il progetto realizzato che, forse, sino ad ora mi ha lasciato “una sapore migliore” è Alice nel Paese delle meraviglie, uno spettacolo che abbiamo attuato assieme alla scuola “IV Novembre” di Arezzo, al “Liceo Coreutico Piero della Francesca” ed alla compagnia “Venti Lucenti”. Questo progetto mi è particolarmente caro, perché costituisce un esempio di politica culturale che guarda alle scuole coinvolgendole -assieme ai professionisti- nella genesi di uno spettacolo. Inoltre, grazie a questo progetto, siamo riusciti a portare a teatro giovani e giovanissimi, si tratta, dunque, di un lavoro incentrato sulla formazione del pubblico.”
Quali sono i progetti futuri che la Fondazione ha in programma? Può svelarcene alcuni?
“Uno dei progetti principali che abbiamo in programma e che, tuttavia, parte dal passato e dal presente, è la riapertura della Fortezza Medicea, che deve diventare uno dei principali luoghi culturali ad Arezzo, come sede di spettacoli e concerti. Ovviamente, la riapertura della Fortezza prevedrà anche una continuità dei progetti da attuare presso tale sede.”
Infine, vorrei chiederle, quali sono - a suo parere - le principali potenzialità culturali della città di Arezzo?
“Ritengo che Arezzo sia una città ricca di grandi e valide professionalità, tali professionalità devono quindi essere coinvolte nei progetti e messe al servizio della città. In questo senso, la Fondazione deve “indicare la strada” e coordinare le valide professionalità locali tra di loro ed unendole a operatori di qualità esterni. Inoltre mi piacerebbe molto poter realizzare non soltanto proposte di valore nelle rassegne, ma anche attraverso le residenze. Stiamo infine lavorando per aprire il Museo dell’oro e per creare un sistema museale diffuso, poiché una delle maggiori potenzialità di Arezzo è costituita proprio da un proliferare di musei piccoli e medi, di estremo pregio. In tal modo vorrei valorizzare il sistema di visita dei musei aretini, e dunque la città, raccontandola attraverso il suo stesso patrimonio.”

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