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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cena speciale, grandi commensali e la solita Arezzo...

Ho avuto l'onore e il piacere di partecipare alla cena del Gourmet Festival tenutasi al Relais & Chateaux Il Falconiere di Cortona. Si è trattato di un evento di assoluto rilievo culinario durante il quale le due chef stellate Silvia Baracchi (il...

Ho avuto l'onore e il piacere di partecipare alla cena del Gourmet Festival tenutasi al Relais & Chateaux Il Falconiere di Cortona. Si è trattato di un evento di assoluto rilievo culinario durante il quale le due chef stellate Silvia Baracchi (il Falconiere) e Valeria Piccini (del Relais e Chateaux Caino di Montemarano - Grosseto) hanno proposto piatti, legati al territorio, di straordinaria qualità in una "gara" al rialzo che ha deliziato i presenti; impagabili i bottoni liquidi di fave e cialda di mais in crema soffice di pecorino proposti da Valeria e le pappardelle ripiene di coniglio con sugo all'arrabbiata di Silvia. I vini della cantina Baracchi hanno accompagnato i cibi con la classe che li contraddistingue e che sta ottenendo riconoscimenti a livello internazionale (assolutamente straordinario il Sirah Cabernet Ardito, ma anche l'Astore, un trebbiano che non ti aspetti così corposo e profumato).

Riccardo e Silvia Baracchi

Serata speciale, quindi, durante la quale il patron Riccardo Baracchi (anche falconiere e cacciatore, padre dei vini) ha intrattenuto i commensali del tavolo centrale parlando di vino e della propria azienda.

Non ricordo il perché, e non è forse così importante, ma ad un certo punto l'argomento di conversazione è diventato Arezzo e la sua sostanziale assenza dalle carte turistiche nazionali e internazionali. Gli ospiti si chiedevano il perché e a me, aretino intorno a quel tavolo, è toccato spiegarlo con tanta sofferenza. Sinceramente ho cercato di farlo in fretta per cambiare presto discorso, perché quell'argomento (che poi era l'incapacità degli aretini di promuovere il proprio patrimonio storico-culturale a cominciare da Mecenate e Guido Monaco) mi faceva stare male. Avevo vicino a me Lucio Misuri, il direttore della Casa Museo Ivan Bruschi (che è una delle poche realtà aretine impegnate in attività utili all'immagine cittadina in ambito turistico/culturale), ma anche lui era senza parole.

E' facile far comprendere che Arezzo ha vissuto nell'oro durante i decenni post bellici e che fino a dieci anni fa i suoi cittadini si sono occupati di tutt'altro. Più difficile è spiegare perché oggi l'assessorato al turismo e quello alle attività culturali godono di un budget complessivo pari a circa trecento euro (appannaggio del primo).

Gran serata, quindi, con una vena amara difficile da digerire, più del delicatissimo e aromatico piccione in doppia cottura presentato da Silvia Baracchi...

Il Falconiere - sala ristorante

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