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Box Music

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A cura di Claudia Failli

Sognavamo un principe figo come Dylan ma poi, pomiciavamo con uno "smannato" come Keith

Box Music è un blog che parla (più o meno) di musica: la mia.

Cosa resta degli anni '90 se anche Keith Flint non c'è più?
Cosa accidenti rimane del pop, del sacrosantissimo pop nineties, se anche il bel Dylan ci ha lasciato?

Nelle ultime 24 ore ho dovuto riflettere abbondantemente su tali quesiti.
Ieri gli anni '90 sono morti.
Devinitivamente e letteralmente.
Se ne sono andati quelli che per me sono stati i volti più significativi dell'ultima decade del vecchio millennio. Due uomini, che in maniera diversa e completamente asimmetrica, hanno segnato profondamente la vita di quelli che hanno oggi poco meno (o poco più) di 40 anni.

Fermi tutti. Fuori da questo scritto restano i mostri sacri della mia vita ovvero, quelli che se ne sono andati già da un bel po' lasciando un vuoto incolmabile ed incolmato (uno per tutti il poro Kurt Cobain).

Riprendiamo.

Gli anni '90 sono morti.

Da una parte c'è lo strazio per Keith. Lui, per chi non lo conosce con il suo nome di battesimo, era quella scimmia mostruosa dei Prodigy. Quello che tutti credevano fosse Super Vicky (che storia). Di fatto era più semplicemente un performer nato e cresciuto Braintree, cittadina dell'Essex poco più piccola di Arezzo, con una grande, immensa passione per le motociclette.
E poi dall'altra c'è il cuore a pezzi per quel gran pezzo, per l'appunto, di Dylan o Luke Perry che dir si voglia. Sì perché alla fine Beverly Hills 90210 lo abbiamo guardato tutti. Se non lo abbiamo mai visto è solo perché siamo nati dopo il 1998 e allora è pacifico che non si conoscano le intriganti vicende di quel gruppo di amiconi dove, a giro, tutti si sono fatti tutti. Forse l'unica a fare eccezione è la pora Andrea Zuckerman? (dilemma).

Gli anni '90 sono morti. Morti e sepolti.
Chi è rimasto ancora tra noi per raccontare quel tempo, quel mondo che cambiava così in fretta? Chi?
Max Pezzali?
Le Spice Girls?
Gli Hanson? (a proposito sono ancora tra noi?).
I Take That (che si sono scelti un nome perché uno di quei ragazzoni disse ad un altro, "Per favore prendi quello"!!!!)?.
Ci resta il grunge. Ma anche il grunge è morto.
Morto, sepolto, polveroso e bellissimo.
Cosa resterà degli anni '90?
Che accidenti ricorderemo noi che c'eravamo?
Cosa diremo ai nostri figli?
Di chi narreremo le gesta e chi indicheremo come monumento vivente di un'era dove abbiamo iniaziato ad applaudire non più le band ma i vocalist?

Chi? Gabry Fasano? (che è pur sempre più rappresentativo degli Hanson!)

I 90's sono morti.
Dobbiamo rassegnarci e, con buona volontà, costruire storie.
Storie mirabili per raccontare quel mondo "borderline" dove l'eccessivo uso di lacca nei capelli andava a braccetto con le camice di flanella legate in vita. Dove sognavamo uno figo come Dylan ma pomiciavamo con uno "smannato" come Keith.
Dove ascoltavamo i Nirvana ma poi, alla fine, andavamo ad applaudire David Morales, Franchino e altri che non ricordo affatto al Fitzcarraldo. 
 

Sognavamo un principe figo come Dylan ma poi, pomiciavamo con uno "smannato" come Keith

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