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Venerdì, 19 Aprile 2024
Box Music

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A cura di Claudia Failli

Buon compleanno Dookie: l'album che segnò il punk degli anni '90

Box Music è un blog che parla (più o meno) di musica: la mia

1° febbraio 1994. Dookie, terzo album in studio dei Green Day, viene pubblicato dalla Reprise Records. Un anno più tardi, il 31 ottobre 1995, nelle mie mani arrivò la musicassetta ORIGINALE di questo gruppo di cui non sapevo nulla. Avevo appena compiuto 14 anni e, come tutti credo, iniziavo in quel momento a farmi un'idea più precisa dei miei gusti musicali. Dopo aver ricevuto il dono finsi una gioia sconfinata perché io? Io ero da sempre una fan dei Green Day (chi accidenti erano poi?). Meno male che le amiche che mi consegnarono il regalo ne sapevano meno di me o comunque non ebbero la mia stessa faccia tosta ed ammissero, con estremo candore, di essersi affidate ai preziosi consigli del Vieri. Tornai a casa e infilai la cassetta dentro al mio stereo. L'ascoltai tutta. La riavvolsi e la riascoltai. E ancora, ancora, ancora. Niente ero impazzita. Erano una bomba quei tre. Brani come Basket Case, She, Welcome to Paradise, When I Come Around mi sembravano straordinari ma, allo stesso tempo, familiari. Era come se quella musica, che ascoltavo per la prima volta in vita mia, io la conoscessi già. Come se l'avessi già sentita. Era come se quei brani fossero dei grandi classici della musica punk-rock. Quella maledetta cassetta è stata l'inizio della fine. Sì perché all'epoca non era così banale per una ragazza di campagna approfondire la propria conoscenza musicale. Certo c'era sempre l'autorevolissima scuola del circolino Mcl di San Giustino Valdarno. Ma i Green Day non erano conosciuti se non per un brano, Basket Case, che era stato inserito nella playlist del jukebox. Quindi con chi parlarne? Come documentarmi? Come potevo averne ancora di quella roba? Iniziai a comprare dischi a rotta di collo e ogni genere di rivista dove apparivano in copertina. Mi lessi e tradussi (costrinsi il prof di inglese a farlo in classe) tutti i loro testi e alla fine riuscì a placare la mia sete di punk. Anzi del punk dei Green Day. L'istante più bello di quel momento della mia vita fu l'arrivo di un cofanetto con i cd di Kerplunk e 1,039/Smoothed Out Slappy Hours oltre ad una maglietta che penso di aver indossato con fierezza anche il giorno della cresima. Ero gasata come una bestia. Li adoravo. Ma si sa, dopo un po' anche la melodia più bella viene sulle palle. In aggiunta a rovinare i miei sogni di gloria ci si mise di mezzo anche qualche video tratto da live del gruppo qua e là per il mondo. E diciamo che dal vivo non erano proprio come nel cd anzi facevano un po' pena. Come tutte le grandi delusioni d'amore la mia passione per i Green Day si affievolì lasciando spazio ad altri melodici incontri. È stato solo con la maturità che ho ripreso a guardare con meno sospetto questo gruppo di sciaborditi. Anche loro come me sono invecchiati, si sono divertiti a fare i cretini fino a che hanno potuto (o finché gli ha retto il fisico) e ora hanno imparato ad essere dei performer di valore sebbene forse, ma davvero forse solo per me, hanno perso quella ignoranza caprina di cui mi innamorai l'ultimo giorno di quell'ottobre del 1995.

Detto ciò, Dookie è e rimarrà un grande album. E non lo dico solo io. La "santa" Wikypedia riporta come sia stato indicato da varie testate quale l'album migliore del 1994 del genere pop punk, oltre che uno dei più importanti degli anni novanta. E se un poco lo avete ascoltato, bè, forse saremo tutti quanti d'accordo.

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