In questi giorni sui vari media compaiono i nomi di coloro che hanno ricevuto finanziamenti a molti zeri da Banca Etruria e poi non li hanno restituiti (o solo in minima parte). Ma è inutile prendersela con chi, bisognoso di fondi milionari per portare avanti affari più o meno (più spesso meno, parrebbe) lucrosi, ne ha chiesti ed ottenuti da Banca Etruria. Lo hanno fatto senza utilizzare le amicizie, i giri massonici, le parentele interne? No di certo, come avrebbe fatto quasi chiunque si fosse trovato nelle loro condizioni.

La colpa principale è di chi quei finanziamenti li ha concessi a cuor leggero, senza che esistessero reali garanzie in cambio. Se si pensa a quanti piccoli prestiti non sono stati concessi (contemporaneamente) perché poco garantiti, vien quasi da piangere.

Qualcuno si è presentato in via Calamandrei con 10.000 euro di capitale sociale versato e ha ottenuto milioni per la sua bella (o brutta) faccia, magari per proseguire in un'attività già indebitata fino al collo e destinata a fine certa o giù di lì; questo è stato il problema.