Questo articolo è stato pubblicato tre giorni fa, ma visto l'interesse suscitato nei lettori e i commenti che ha generato, ho deciso di riproporlo oggi proprio perché tutti possano leggere (senza effettuare ricerche) gli interessanti interventi dei lettori.

Nei notiziari TV, nei media in generale e tra i nemici di Renzi, circola la notizia che Banca Etruria, quella vecchia (di un anno fa) fosse del padre di Maria Elena Boschi. In realtà non risulta che il signor Boschi, tra i vicepresidenti di quell'istituto di credito, in quel contesto abbia mai contato più del due di briscola.

Finalmente, poi, emergono numeri che per pudore non erano mai stati fatti esplicitamente in pubblico (quello dei non addetti ai lavori) prima del salvataggio di domenica scorsa. Crediti deteriorati pari a 2.800.000.000 euro di cui 302 ceduti al Credito Fondiario pochi giorni fa.

alla "banca cattiva" appena fondata vanno tutti i passivi dei vecchi istituti salvati (per Banca Etruria 7,1 miliardi, fonte La Nazione), compresi i crediti deteriorati.

Nuova Banca Etruria, "banca buona" e provvisoria che vivrà fino a che qualche altro istituto non la acquisirà, partirà con un attivo pari a circa 7,1 miliardi ed era indispensabile. L'eventuale acquisto di qualche tempo fa da parte della Popolare di Vicenza non avrebbe portato ad alcuna soluzione del problema e anzi, con ogni probabilità avrebbe affossato la banca veneta (che bene non stava) insieme alla vecchia Banca Etruria.

Quanto sopra a onor del vero, almeno fino a oggi.