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Arezzo - La nota stridente dell'assessore Tanti

E' fuor di dubbio che possano non piacere i murales, ed è condivisibile che non piacciano quelli del sottopasso di via Arno, ad Arezzo, dove un gruppo di writers venne inviato a vivacizzare quel manufatto molto grigio, anonimo. Loro si dettero da...

E' fuor di dubbio che possano non piacere i murales, ed è condivisibile che non piacciano quelli del sottopasso di via Arno, ad Arezzo, dove un gruppo di writers venne inviato a vivacizzare quel manufatto molto grigio, anonimo. Loro si dettero da fare, ma il risultato non fu quello sperato, infatti riempirono le pareti di cemento di immagini oggettivamente di scarso livello.

Ma i murales realizzati per icastica presso il parcheggio della Misericordia in via Garibaldi e in piazza Fanfani, lì vicino, sono opere d'arte contemporanea che certamente hanno vivacizzato e migliorato l'aspetto dei luoghi.

E' legittimo che non piacciano a qualcuno, ma si tratta di opere di livello.

Invito Lucia Tanti ad andare sul posto e visionare il terzo murales del parcheggio di via Garibaldi, quello che pochi conoscono (perché meno visibile e più delicato) e che ritrae dei militari in azione, in corrispondenza del vecchio cartello giallo che avverte di un'area militare ormai non più esistente dopo lo smantellamento della caserma Cadorna. Scommetto che lei nemmeno lo ha visto, a sinistra di quello molto più vivace che tutti conoscono. Vada e osservi quei soldati e quelle colombe...

Non si discute il gusto, ma arrivare a dire che quelle opere minino il decoro cittadino è almeno esagerato, se non un semplice modo per citare in negativo Icastica, manifestazione figlia della precedente amministrazione.

Giù le mani da quei murales, che hanno dato dignità ad un angolo grigio di Arezzo, figlio dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Sui gusti non si discute, ma un semplice cittadino può certo prendere posizione con molta più leggerezza di un assessore (importante) della giunta comunale.

Si tratta di opere d'arte contemporanea che mostrano come ad Arezzo si possa fare quello che si fa nelle città tedesche o francesi, americane o inglesi.

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