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Redazione

Arezzo - il centro storico in letargo? E' normale

Puntuali come le cambiali, arrivano a gennaio le lamentele dei commercianti della parte alta di Arezzo che piangono come fontane per la penuria di clienti durante l'inverno. In questo periodo frequento Cortona per lavoro e devo dire che lì le cose...

Puntuali come le cambiali, arrivano a gennaio le lamentele dei commercianti della parte alta di Arezzo che piangono come fontane per la penuria di clienti durante l'inverno. In questo periodo frequento Cortona per lavoro e devo dire che lì le cose non vanno diversamente, anzi! Si prende spesso ad esempio la cittadina della val di Chiana per la sua vivacità e, detto che il paragone con Arezzo non regge, mai, siccome qualcuno continua a proporlo, testimonierò che lì il letargo è anche più tangibile. Trattorie chiuse fino a data da destinarsi, cartelli di avviso per riaperture addirittura marzoline. Un po' di movimento c'è giusto la domenica se è di sole, per il resto mortorio puro; cantieri per le strade e nei palazzi da ristrutturare, musei vuoti.

La verità semplice è che le persone, siano esse cittadini o turisti, con il freddo tendono a stare in casa. Le attività commerciali (e anche un po' i mezzi di informazione) devono imparare a fare i conti con questa realtà. I nostri commercianti cerchino di ottenere sconti su occupazione di suolo pubblico invernale e di risparmiare qualsiasi spesa non necessaria; sfruttino a dovere le chance che vengono loro offerte da aprile a ottobre, con lo strascico del Natale, e non chiedano un evento al giorno, che non può esserci. Abbiamo già la Fiera Antiquaria, che una volta al mese porta turisti in città, anche in gennaio; converrà tenersela stretta, invece di darla per morente. A Cortona le iniziative presenti vengono esaltate sui media, non affossate.

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