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Venerdì, 19 Aprile 2024
Arezzo costume e società

Arezzo costume e società

A cura di Gianni Brunacci

BLOG | Le primarie del Pd e gli elettori di area, ad Arezzo e altrove

Molti votanti sono “in sonno” e provengono dallo stesso PD, ma anche dai 5 Stelle e da un’astensione in attesa di un partito di centrosinistra unito

C’è da scommetterci, molti di coloro che voteranno ai gazebo organizzati dal Pd per le primarie di domenica prossima non saranno elettori del partito. Molti votanti sono “in sonno” e provengono dallo stesso PD, ma anche dai 5 Stelle e da un’astensione in attesa di un partito di centrosinistra unito.

Saranno loro a decidere che strada prenderà il Pd, non tanto e non solo gli iscritti. Tra chi voterà, lo dicono i social, c’è anche chi il voto al Partito Democratico nelle politiche non lo darà mai, ma è interessato alla composizione della sinistra italiana.

Per questo motivo è ancora possibile la designazione di Elly Schlein alla segreteria.

E’ vista come una donna di sinistra, appassionata e preparata. Bonaccini vorrebbe dire continuare il percorso del PD verso posizioni simil liberali, tipiche dei popolari di una volta. La religione cattolica, che un tempo faceva la differenza nella Democrazia Cristiana, non esiste più e si ragiona solo sulla nuova strada da prendere.

Certo, non è facile per una donna giovane assumere un ruolo così importante per il futuro della sinistra italiana, ma è questo il momento in cui potrebbe accadere, anche perché l’alternativa è forse la fine del PD.

Nella sua campagna la Schlein è molto impegnata a non deludere l’elettorato di centro, ma tutti sanno che se prenderà il comando delle operazioni queste seguiranno una strada di sinistra, senza se e senza ma…

Per contro Bonaccini può contare su una solida maggioranza tra gli iscritti. Nonostante le sue dichiarazioni che promettono un drastico cambiamento, infatti, non pare un soggetto in grado di prendere una strada molto diversa rispetto a Letta. Questa è garanzia di stabilità per quelli che un tempo si chiamavano “papaveri” del partito e che oggi in realtà si dividono.

C’è chi pensa che il futuro non possa che passare da Schlein (una minoranza legata a Zingaretti, Franceschini) e chi ritiene che Bonaccini sia l’unica strada possibile (l’area ex popolare e più a destra, coloro che sono rimasti nel PD, ma simpatizzavano per Renzi).

Ad Arezzo Bonaccini può contare su Bracciali e De Robertis, ma in città c’è un ottimo esempio di quel che è diventato il partito in Italia, qualcosa di inafferrabile, senza anima, senza seguito appassionato. Chi vota Pd sembra farlo perché non se la sente di non votare e non vuol dare la propria preferenza ad altri.

Il quadro è triste, ma l’Italia e anche Arezzo hanno bisogno di un partito della sinistra (o centrosinistra) efficiente, se non altro per conservare un’opposizione seria e una democrazia compiuta.

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