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A cura di Tiziana Nocentini

San Polo e San Severo: due ferite ancora aperte. Le commemorazioni

Nella giornata del 14 luglio la popolazione rende omaggio ai martiri della furia nazi fascista

Il 14 luglio si ricordano le stragi di San Polo e di San Severo. Le truppe angloamericane erano ormai vicine al capoluogo ma non riuscirono a frenare la furia nazifascista. A San Polo i prigionieri prima torturati furono condotti nel giardino di Villa Gigliosi e invitati a scavare le fosse furono seppelliti vivi e fatti saltare in aria. Nei giorni 17 e 18 luglio 1944 il dottor Martini ed il parroco parteciparono all'esumazione dei corpi delle vittime. Alcuni morirono per asfissia, altri presentavano segni di percosse ma in alcuni casi avevano anche una ferita d'arma da fuoco al cranio.

Le celebrazioni la mattina di domenica 14 luglio alle ore 10,00 presso villa Gigliosi.

A San Polo e a San Severo, a seguito di un rastrellamento compiuto sull'Alpe di Poti, furono uccisi sedici uomini di età compresa tra i 17 e i 67 anni. Queste vittime innocenti verranno ricordate domenica  alle ore 16,30 presso la chiesa di San Severo, sarà S.E. Riccardo Fontana a celebrare la Santa messa.

San Polo e San Severo: due ferite ancora aperte. Le commemorazioni

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