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A cura di Matteo Marzotti

Sarri e quei 10 km che segnarono una svolta...

Tegoleto e Monte San Savino. Ci sono appena 10 km tra i due paesi, anzi tra i due stadi. Una distanza irrisoria, nella quale però nella carriera di Sarri si presentò una svolta importante per la propria carriera.

Dallo Stia al Chelsea, facendo tutta la trafila o per meglio dire la gavetta dai dilettanti. La storia di Maurizio Sarri è di quelle che affascinano perchè riportano il calcio in una dimensione romantica. Dai campi spelacchiati e fangosi della Seconda categoria fino alla musica della Champions League che ti risuona nell'orecchie e che dal vivo ti accappona la pelle. Andando a cercare nel cassetto dei ricordi c'è un particolare che colpisce, più delle immancabili sigarette o del vestirsi di nero. Si tratta di 10 km. Una distanza irrisoria ma che ha rappresentato uno svolta nella carriera del tecnico.

Stagione 1999-2000. Sarri dopo l'esperienza con il Valdema è senza squadra. Fin qui ha allenato in valdarno, nel fiorentino, restando tutto sommato vicino a casa anche perchè il lavoro in banca è la principale fonte di reddito. Nell'estate del 1999 Roberto Bacci, all'epoca direttore sportivo del Tegoleto in Eccellenza, lo propone alla propria dirigenza dopo aver conosciuto di persona Sarri tramite l'amico in comune Giuseppe Forasassi in un negozio del centro di Arezzo. "Meglio Consoli" si sentirà dire, reduce da una buona esperienza con la Sangiovannese. La maggioranza vince ma i risultati non arrivano e in più nella squadra c'è qualche malumore. Dopo appena due giornate il Tegoleto esonera il tecnico, affida la squadra ad interim ad un certo Francesco Calzona, che sarà poi collaboratore di Sarri nelle stagioni a venire.

Bacci torna alla carica. Sarri è senza squadra e l'accordo viene trovato: 600-700mila lire al mese da ottobre a fine stagione. L'Eccellenza è la categoria regina, quella dove "mister 33 schemi" - come lo chiamerà più tardi Fabrizio Ferrari - ha portato varie squadre senza metterci sopra la propria bandiera. Servono alcune giornate per ingranare ma Sarri al timone del Tegoleto inizia a farsi apprezzare per gioco, pragmatismo e poi anche qualche scaramanzia. 

Era solito parcheggiare l'auto in un determinato posto quando arrivava al campo prima della partita - racconta Bacci - una volta lo trovò occupato. Mandammo il custode in giro nei bar del paese per cercare il proprietario e far parcheggiare lì Maurizio. Da allora in avanti occupavamo per tempo quel posto: quando Maurizio arrivava lo liberavamo e rispettavamo la scaramanzia.

37 punti a fine stagione bastano e avanzano per la salvezza. Il Tegoleto esulta, ai tifosi il gioco e una squadra ben organizzata sono piaciuti. A loro e non soltanto. A 10 km di distanza c'è la Sansovino, altra formazione di Eccellenza. Tra l’altro arancioblù e biancorossi in quegli anni davano vita ad un derby tra i più sentiti. Il diesse dei savinesi Nario Cardini non ci pensa due volte a scommettere su quel tecnico vestito sempre di nero muovendosi per tempo.

A fine stagione stavamo tornando da una cena per festeggiare la salvezza - spiega Bacci - stavo accompagnando Maurizio a riprendere l'auto quando mi disse che lo aveva cercato la Sansovino. Mi dispiacque anche perchè capii subito che se ne sarebbe andato. Ma la Sansovino poteva essere, come poi è stata, la svolta nella sua carriera.

E così "mister 33 schemi" si accasò a Le Fonti, lo stadio di Monte San Savino. Nelle battute iniziali di quella stagione c’è ovviamente il derby con il Tegoleto. All'andata al Comunale di Badia al Pino il clima è caldo. Ai raccattapalle viene detto di perdere tempo, di ritardare le rimesse perchè quel Tegoleto deve salvarsi e già un punto sarebbe oro contro l'ex e una squadra costruita per vincere il torneo. Non basta comunque: vittoria Sansovino 0-1. Al ritorno vinceranno i biancorossi ma non basterà per la salvezza.

In tre anni a Monte San Savino arrivò la C2 vincendo la Coppa di serie D e Sarri formò con Nario Cardini un binomio che lanciava giocatori di belle speranze e non solo. Ecco la svolta in quei 10 km dove nacque il "Chievo della Valdichiana" ovvero la Sansovino tra i professionisti, lì dove il "sarrismo" ha iniziato a dare i suoi frutti.

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