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90 + recupero

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A cura di Matteo Marzotti

Con il Renate pari giusto e punto d'oro. Un avvio di stagione in salita, ma al giro di boa è un altro Arezzo

Quello di Renate è un punto buono e giusto. I 26 punti al giro di boa sono un buon bottino in un girone qualitativamente più basso rispetto allo scorso torneo

E così il girone di andata se ne va in archivio con 26 punti, con un Arezzo in crescita e alcuni aspetti su cui ancora c'è da lavorare indipendentemente dal mercato che aprirà i battenti tra due settimane. Partiamo da un presupposto: quello di Renate è un buon punto e tutto sommato possiamo ritenerlo anche giusto per vari motivi. Primo quello ambientale e non perchè al 'Città di Meda' ci siano migliaia di tifosi, ma giocare su un campo non in perfette condizioni, con il pallone che ti balza un momento prima dello stop, non è il massimo soprattutto quando hai giocatori tecnici che cercano il fraseggio e non il lancio lungo. Consideriamo anche che questo Renate in casa non perde da aprile e che quella difesa a cui Gori ha fatto gol è la seconda migliore retroguardia del girone.

Il pari alla fine è un risultato che ci sta tutto, anche se l'Arezzo impreca contro quel palo che ha fermato Gori e magari reclama un penalty per un tocco di mano in area di Damonte. Numericamente le occasioni da gol si equivalgono, in quanto a pericolosità è evidente che il palo di Gori sposta l'ago della bilancia dalla parte del Cavallino. Nel complesso però ecco la punizione di Galuppini (sulla barriera), incursione di Guglielmotti, incornata di Plescia, punizione di Cutolo (sulla barriera), palo di Gori e Belloni che alza troppo la mira. Tutto questo per quanto riguarda il primo tempo mentre nella ripresa tolti i due gol, un tiro di Cutolo e la rovesciata di Mesina c'è stato poco altro. L'Arezzo ha messo in atto il forcing per ottenere e conquistare giustamente il pari. Un risultato diverso sarebbe stato una punizione eccessiva per entrambe le formazioni.

Di Donato torna da Renate con la consapevolezza che lì dietro c'è ancora da lavorare perchè il gol preso su imbucata e con un giocatore che sguscia alle spalle di un centrale non è ammissibile, ma il tecnico sa anche che questo Arezzo è in salute ed è maturato. Ad inizio stagione una volta preso gol il Cavallino si fletteva. Oggi questa squadra si riorganizza con il suo tempo, ma alla fine reagisce e trova anche il gol grazie alla verve di Cutolo e a quel Gori, il centravanti che è mancato per troppi incontri ad inizio stagione. L'approccio alle partite, il ritmo e le idee ci sono, occorre però eliminare anche quei black out di inizio ripresa e se possibile tornare a vincere fuori casa.

26 punti al giro di boa non sono da buttare via in un girone A che qualitativamente è più basso rispetto allo scorso campionato senza più Pisa, Piacenza e Virtus Entella. Tolto il Monza gli amaranto se la giocano contro chiunque e se sono così indietro è solo a causa di una parte iniziale di stagionale ballerina tra una squadra rinnovata e un tecnico che doveva prendere le misure. Adesso però la musica sembra essere cambiata e magari sfoltita la rosa c'è tutto il tempo per cercare un posto al sole nei playoff.

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