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90 + recupero

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A cura di Matteo Marzotti

Per l’Arezzo è un punto d’oro o un punticino? In attesa di una svolta e non solo sul campo

Della trasferta di Lecco c’è da salvare la reazione, anche se adesso la media punti si è dimezzata. Un calo per i carichi di lavoro o una manovra adesso prevedibile

La reazione, magari con un pizzico di fortuna, che ha portato l’Arezzo al pari in extremis è un segnale incoraggiante. C’è però un altro dato da prendere in considerazione e che al momento passa inosservato. Pianese, Juventus e Lecco avevano prodotto all’andata quattro punti, oggi solamente due. Non serve la calcolatrice per vedere che il rendimento si è dimezzato.

Richiamo di preparazione o manovra prevedibile

Un calo che potrebbe essere spiegato con l’assioma di gennaio, quello di un mese subito dopo la sosta che è fatto di risultati strani, legati ai carichi di lavoro, al richiamo di preparazione. C’è da dire però che l’Arezzo contro la Pianese, la Juventus e il Lecco ha affrontato tre avversari diversi, con altrettanti moduli diversi che però hanno attuato la stessa tattica. Sia i bianconeri che i lombardi sono andati sistematicamente addosso al primo portatore di palla, un pressing alto per tagliare fuori Foglia e Tassi e limitare il loro apporto solo alla fase difensiva. Corsie laterali controllate a vista per limitare Belloni e Rolando/Caso. Idem per Gori e Cutolo, le uniche bocche di fuoco del reparto ‘attaccanti’ visto che gli altri centravanti sono ancora a secco.

Zanimacchia e Procopio: due gol in fotocopia

Quella di Strambelli è stata una magia e comunque con la complicità del palo che ha tagliato fuori Pissardo dai gioco come ad Alessandria. Se ad inizio stagione il problema erano i calci piazzati. Adesso, o almeno dal Moccagatta ad oggi, senza contare la rete del Renate, il problema si è spostato sui filtranti e sulle diagonali della difesa. In entrambi gli ultimi due gol presi è evidente la leggerezza con cui vengono chiusi i due attaccanti avversari. E’ un discorso di attitudine e posizionamento, serve lavoro e tempo, ma a metà stagione certi meccanismi dovrebbero essere ormai assimilati.

Una reazione su iniziativa dei singoli

Incursione di Belloni e palla in mezzo per Cutolo, gol. Cross di Tassi nell’assalto finale e gol di Gori che dimostra ancora una volta quanto sia letale se servito come si deve in area. Il fatto è che l’Arezzo ha difficoltà nell’innescarlo, vuoi per meriti degli avversari, vuoi per qualche idea che manca dai trenta metri in su. Ad ogni modo questa volta la reazione c’è stata ed ha prodotto un punto - da capire se d’oro o solo un punticino - che per adesso fa indietreggiare la parola crisi, ma che rende la partita con la Pergolettese una sorta di appello.

L'atmosfera della vigilia

Nell’aria c’è l’atmosfera di una vigilia. Sia per quello che dirà il campo contro la Pergolettese perchè è evidente che non vincere in casa significherebbe rischiare di scivolare ancora e l’Arezzo è nel’affollatissima coda in corsa per il decimo posto. E poi c’è qualcosa di più perchè se Roberto Cucciniello, tra i membri del direttivo di Orgoglio amaranto ha risposto con un '' alla domanda se esistono o meno trattative per l’Arezzo durante l'ultima puntata di Block Notes significa che qualcosa c’è, a poche settimane da una delle scadenze più importanti. Vada come vada è bene precisare un aspetto.

La Cava va ringraziato per aver preso l'Arezzo insieme ad Anselmi e OA, per aver ripianato la perdita di 1,9 milioni di euro lo scorso giugno. Questa stagione non va allo stesso modo della precedente, la rosa per adesso non è stata sfoltita e ciò implica dei costi non sono diminuiti (anzi), ma per adesso La Cava ha sempre fatto fronte a tutte le scadenze. La sensazione è quella di un imprenditore che non vuole mollare, ma di certo quel 'nì' lascia intendere che qualcosa bolle in pentola, anche se forse solo in fase embroniale.

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