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A cura di Matteo Marzotti

Appassionato di sport in generale anche se il calcio e l'amaranto restano il primo amore.

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L'Arezzo batte un colpo: la scoperta di Iacoponi, nuovo modulo in attesa del centravanti

La copertina del pari di Verona più che su modulo e formazione è sul baby 2002. L'Arezzo prova a dimostrare di essere vivo, ma serve subito un altro passo in avanti

Stellone lo ha definito come un punto che va oltre il morale. Un punto importante per la classifica, anche se il Ravenna resta sempre a +6. Un pari quindi che serve a dimostrare che l'Arezzo c'è ancora e - fino a quando la matematica lo permetterà - lotterà per la salvezza. Dopo quattro sconfitte di fila il pareggio ha il sapore di una boccata di ossigeno contro un avversario che era ed è in salute, con pochi pensieri nella testa. La svolta come sempre sarà la prova del nove che risponde al nome del Carpi, formazione in difficoltà (secondo alcuni anche fuori dal campo) dopo il 3-0 di Imola che ha portato i biancorossi in ritiro.

L'Arezzo invece esce dal ritiro di Coverciano con piacevoli scoperte. La prima è quel classe 2002 che ha dimostrato per certi versi come lo scounting paghi se si riesce a saper osservare anche nelle categorie inferiori. Daniele Iacoponi si è preso buona parte della copertina del day after di Verona. Corsa, dribbling, scatti, punizioni prese e spirito di iniziativa come il tiro che ha prodotto l'angolo da cui è nato il gol di Sbraga. Oggi iniziano i paragoni per un ragazzo che l'Arezzo spera mantenga i piedi ben piantati per terra. Quando è arrivato dal Team Nuova Florida aveva l'etichetta dell'oggetto misterioso. 'Possibile che l'Arezzo impegnato a spendere cifre con tanti zeri per risollevare la propria classifica vada a prendere un 2002 da una squadra di serie D con cui condivide lo sponsor?'. Era la domanda sulla bocca di tutti i tifosi per quel ragazzo mai transitato in un vivaio professionista ma che era finito nel mirino del Genoa prima di un infortunio e che l'Arezzo ha strappato alla concorrenza del Torino. Stellone ha intravisto qualcosa tanto da farlo esordire nel secondo tempo del derby di Perugia, quindi di nuovo in campo contro il Gubbio e a Verona il debutto da titolare. In mezzo a tanti calciatori esperti, con trascorsi ben sopra la Lega Pro, ecco una piacevole sorpresa che sottolinea come lo scounting se fatto come si deve può portare under interessanti e di prospettiva dalle categorie inferiori, un po' come tanti ragazzi ieri agli ordini di Luigi Fresco.

Un 4-3-3 trasformista ma che vuole un 'nove'

Un altro punto a favore lo ha prodotto il modulo, almeno se unito all'atteggiamento del primo tempo. Se Cherubin sta bene a livello di esperienza con Sbraga può dare solidità. La mediana è di qualità e muscoli con Di Paolantonio che se avanza trasforma il 4-3-3 in un 4-2-3-1, che a sua volta diventa 4-5-1 senza palla. Insomma un sistema che si adatta all'occorrenza ma che ha bisogno del centravanti. Zuppel (come Iacoponi) è un giovane di belle speranze, da prendere così: testa sgombra e senza caricarlo troppe di pressioni, a patto che non si monti la testa. Piu è stato spacciato da esterno anche in un centrocampo a cinque per un anno e mezzo. Dopo tre mesi fuori lista, adesso si sbatte e lotta come può ma è una prima punta al servizio della squadra più che un bomber da doppia cifra.

All'Arezzo serve di recuperare i due giocatori presi proprio per quel ruolo. Carletti da domani sarà in gruppo, Perez forse salirà sul pullman con destinazione Padova, difficile ma non impossibile la presenza con il Carpi. Insomma servono gol perchè a forza di pareggi sale la convizione e il morale, ma la classifica non aiuta e raggiungere l'obiettivo finale.

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