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Martedì, 23 Aprile 2024
Salute

Vaccini under 12. Il pediatra Farnetani: "La paura, che per molti genitori arriva fino al diniego, è infondata e immotivata"

Il medico pediatra aretino interviene sulla campagna vaccinale pone l'accento sulla necessità di vaccinare dal Covid gli under 12

Italo Farnetani, Ordinario di Pediatria alla Libera Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche United Campus of Malta, interviene in merito alla campagna vaccinale e alle sue possibili estensioni alla fascia più giovane della popolazione. 

"L’autorizzazione all’uso dei vaccini anti-Covid nei bambini sotto i 12 anni è l’ultima tappa da completare, che rappresenterà la linea vincente dell’arrivo. È stato già effettuato un numero sufficiente di ricerche sperimentali che dimostrano che i vaccini realizzati con Rna messaggero, come Pfizer e Moderna, determinano nei bambini di meno di 12 anni gli stessi risultati positivi visti nell’adulto, perché proteggono anche dalle forme gravi della malattia riducendo il rischio delle complicanze, ma non determinano effetti collaterali rilevanti. Anche il rapporto costi-benefici è assolutamente vantaggioso, perché nessun vaccino determina mai complicanze superiori a quelle delle malattie che si intende prevenire.

La paura delle vaccinazioni, che per molti genitori arriva fino al diniego, è infondata e immotivata, anzi l’unico rischio è racchiuso in una frase che ripeto spesso: i vaccini pericolosi sono quelli che non si fanno, e in questo momento ciò è vero ancora di più. Sono già state vaccinate due persone su tre – 35 milioni 677.295 su un totale di 53 milioni 380 5343 over 12 anni (il 66,85% ) – mentre nessuno dei 5 milioni 872.223 under 12 anni è stato immunizzato: pertanto si tratta della categoria meno protetta.

Con l’imminente inizio della scuola il rischio aumenta ulteriormente, perché ogni mattina, in mezz’ora, dalle 8 alle 8.30 si avrà la contemporanea concentrazione di dieci milioni di persone, e un assembramento, nonostante tutte le cautele possibili, che non si raggiungerebbe mai con la movida e nemmeno conteggiando le discoteche. Allora bisogna fare presto, ma l’urgenza di vaccinare i bambini è prima di tutto per loro, perché il coronavirus è pericoloso anche per i più piccoli, a maggior ragione oggi che costituiscono una categoria assolutamente non protetta. Questa situazione rappresenta un importante fattore di rischio perché, anche se la maggioranza delle infezioni da coronavirus decorre in modo asintomatico o, quando i sintomi sono presenti, nel 94% dei casi sono lievi, nel 5% decorre con complicanze anche serie, mentre nell’1% la malattia si presenta in forma grave. Ricordo che si sono verificati 14 decessi nella fascia di età da 0 a 9 anni e 16 in quella da 10 a 19 anni.

Perciò gli under 12 anni vanno vaccinati soprattutto per loro stessi, per difenderli. Il fatto che questa categoria rappresenti il serbatoio del virus, perché i bambini, spesso asintomatici, possano essere inconsapevoli portatori del virus, soprattutto in famiglia, costituisce un vantaggio indiretto e ulteriore, da non sottovalutare. Ma non può rappresentare la motivazione, perché non è etico vaccinare una categoria di persone per proteggere un’altra. Proprio per questo rischio reale e imminente, invito le istituzioni e la burocrazia ad accelerare i tempi, perché spesso le pratiche che riguardano i bambini passano in secondo piano, scavalcate da quelle sollecitate da categorie più ‘forti’. Un potere e un ‘peso’ di cui i bambini non dispongono".

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