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"Una giornata di sole e di speranza". Martina, Alessandra e Mara sono le prime tre vaccinate di Arezzo

Un medico del 118, una assistente sanitaria e una infermeria sono le prime pazienti che hanno ricevuto la dose del vaccino. Il loro racconto

"C'è il sole oggi e questo la dice lunga. Speriamo sia l'inizio della fine di questo coronavirus". Non poteva usare parole migliori Alessandra Roggi, medico del 118, che questa mattina durante il turno di lavoro si è sottoposta al vaccino contro il Covid-19.

"Mi sento privilegiata per essere tra le prime a ricevere il vaccino, anche se poi toccherà a breve a tutti coloro che hanno la propria disponibilità - prosegue Alessandra - sono fiduciosa".

Fiducia e speranza per il futuro come nel caso di Martina Erdas, ma anche titubanza in alcuni casi, come accaduto a Mara Ceccarelli, infermiera della degenza chirurgica.

"All'inizio era un po' titubante però adesso sono proprio contenta di aver fatto il vaccino. Saremo monitorate nelle prossime ore e nei prossimi giorni se dovessero comparire dei sintomi, ma per adesso non c'è nulla".

Martina Erdas, 36 anni, assistente sanitaria, in questo periodo impegnata nella centrale di tracciamento al polo fieristico. Alessandra Roggi, 44 anni, medico del 118. Mara Ceccarelli, 64anni, infermiera della degenza chirurgica. Sono queste le prime tre operatrici sanitarie della Asl Tse alle quali stamani, al quarto piano del San Donato, è stato somministrato il vaccino anticoCovid. Insieme a loro altri 42 colleghi, rappresentativi di professionalità e di quelli che vengono definiti i setting di riferimento e cioè le aree di lavoro: 13 infermieri, 12 medici, 1 assistente sanitario, 7 operatori socio sanitari, 2 amministrativi, 1 ausiliario, 1 ingegnere, 1 farmacista, 2 biologi, 1 tecnico di laboratorio, 1 ostetrica, 1 fisioterapista, 2 tecnici di radiologia. Sono 27 donne e 18 uomini.

Le prime dosi di vaccino sono arrivate al San Donato alle 9,30 scortate dalle auto dei carabinieri. La sacca con le 45 dosi è stata presa in custodia dalla Farmacia dell'ospedale  e quindi i vaccini sono stati trasferiti al quarto piano, nel Day Hospital - Day Service dove alcune stanze sono adesso utilizzate per la somministrazione dei vaccini e una grande sala è stata adibita a luogo di attesa post iniezione.

"Oggi è un giorno storico per la lotta al Covid - ha commentato  Simone Bezzini, assessore regionale al diritto alla salute e sanità che stamani ha seguito tutte le fasi dell'arrivo e della somministrazione delle dosi. E' motivo di grande speranza nel futuro. Un primo traguardo raggiunto grazie alla ricerca scientifica e all'impegno congiunto delle istituzioni a livello europeo, nazionale e regionale. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per la riuscita di questa fondamentale giornata di avvio della campagna di vaccinazione. La Toscana sta lavorando con serietà, lungimiranza e grande spirito di squadra, il nostro sistema sanitario è organizzato per affrontare al meglio questa sfida collettiva che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi. Auspico la più grande adesione possibile alla vaccinazione, solo con la tenacia e la fiducia si può vincere questa battaglia per la vita".

"Questi lunghi mesi sono stati imprevedibili e duri - ha aggiunto il Direttore generale della Asl Tse, Antonio D'Urso. Il vaccino ci porta a scrivere un altro capitolo della storia Covid ma il libro non è certo finito. Vorrei sottolineare ciò che fuori delle strutture sanitarie non si vede e cioè la preoccupazione  ma anche l'entusiasmo e la determinazione della nostra comunità: donne e uomini profondamente diversi per età, specializzazioni,  attività. Ma con un obiettivo comune: difendere la salute di tutti. Stamani hanno salutato con un applauso la prima collega vaccinata. Era lei il simbolo di una nuova speranza.  Oggi, domani e nei prossimi giorni il lavoro sarà duro come sempre ma, per tutti noi, con una certezza e una speranza in più".

La scheda del vaccino Covid-19 mRNA BNT162b2  

La nota che segue è estratta da un documento dell'Agenzia Italiana del Farmaco.

Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2  è un vaccino destinato a prevenire la malattia da COVID-19 nei soggetti di età pari o superiore a 16 anni. Contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre una proteina presente su SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19.
Il vaccino non contiene il virus e non può provocare la malattia.
Viene somministrato in due iniezioni a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra.
Il vaccino non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina Spike. Se, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare nuovamente in contatto con il SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo. L’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione.
Gli studi sui vaccini anti COVID-19, compreso il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty), sono iniziati nella primavera 2020, perciò sono durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, ma hanno visto la partecipazione di un numero assai elevato di persone: dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi per lo sviluppo dei vaccini. Perciò è stato possibile realizzare uno studio di grandi dimensioni, sufficienti per dimostrare efficacia e sicurezza.
Uno studio clinico di dimensioni molto ampie ha dimostrato che il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) è efficace nella prevenzione di COVID 19 nei soggetti a partire dai 16 anni di età. Il profilo di sicurezza ed efficacia di questo vaccino è stato valutato nel corso di ricerche svolte in sei paesi: Stati Uniti, Germania, Brasile, Argentina, Sudafrica e Turchia, con la partecipazione di oltre 44.000 persone. La metà dei partecipanti ha ricevuto il vaccino, l’altra metà ha ricevuto un placebo, un prodotto identico in tutto e per tutto al vaccino, ma non attivo. L’efficacia è stata calcolata su oltre 36.000 persone a partire dai 16 anni di età (compresi soggetti di età superiore ai 75 anni) che non presentavano segni di precedente infezione.
Lo studio ha mostrato che il numero di casi sintomatici di COVID-19 si è ridotto del 95% nei soggetti che hanno ricevuto il vaccino (8 casi su 18.198 avevano sintomi di COVID-19) rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo (162 casi su 18.325 avevano sintomi di COVID-19).
I risultati di questi studi hanno dimostrato che due dosi del vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) somministrate a distanza di 21 giorni l’una dall’altra possono impedire al 95% degli adulti dai 16 anni in poi di sviluppare la malattia COVID-19 con risultati sostanzialmente omogenei per classi di età, genere ed etnie.

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