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Salute

Rimodulazione delle attività e logica di rete: così il San Donato resiste alla pressione Covid

Il direttore del presidio aretino, Barbara Innocenti, sottolinea come "l'organizzazione interna ci consente di aumentare, al bisogno, gli spazi e di rimodulare le attività senza stravolgimenti nelle aree no Covid"

Sono oltre cento i pazienti della degenza Covid del San Donato e in terapia intensiva hanno superato i 20 ricoveri. Numeri significativi ma che, come sottolineato dalla direttrice del presidio ospedaliero aretino Barbara Innocenti, "non sorprendono perché, dato l'andamento dei contagi in questa fase, erano attesi". Nonostante le evidenti difficoltà a cui sono sottoposti medici e personale sanitario e benché la situazione rimanga delicatissima il nosocomio cittadino "è ormai abituato e pronto a seguire le curve del Covid". E questo perché, come prosegue la dottoressa Innocenti "la nostra organizzazione interna ci consente di aumentare, al bisogno, gli spazi e di rimodulare le attività senza stravolgimenti nelle aree no Covid". Dunque quale organizzazione per l'ospedale cittadino se i contagi, e consequenzialmente, i casi gravi dovessero malauguratamente aumentare? Le indiscrezioni che si sono susseguite sino ad oggi parlano di un ulteriore trasferimento dell'attività chirurgica non urgente, quindi escluse tra le altre oncologia, emergenza urgenza e interventi per patologie gravi che necessitano di forte tempestività, presso altre strutture. Ancora aperta la convenzione con il Centro Chirurgico Toscano, clinica cittadina che nei mesi passati ha ospitato al suo interno buona parte dell'attività chirurgica ordinaria del San Donato, e che potrebbe essere riattivata secondo bisogno. In aggiunta ci sono anche gli ospedali della rete che rappresentano un valido supporto per ogni eventuale impellenza. Tra questi Nottola dove, pure in passato, erano stati riservati sei posti letto della terapia intensiva ai degenti aretini. "Il San Donato si conferma ospedale Covid ma mantiene le sue caratteristiche, grazie anche ad una logica di rete sia nell'area aretina che nella Asl Toscana sud est - spiega ancora Barbara Innocenti - Faremo le scelte in base all'evolversi del contagio e delle domande di ricovero ospedaliero". L'ospedale, come già avvenuto in passato, ha la capacità di adattarsi in tempi rapidissimi prevedendo, ovviamente se necessario, nuovamente la riconversione delle sale operatorie in posti di terapia terapia. Uno sforzo che consentirebbe di aggiungere altri quattordici letti ai venticinque già presenti nel reparto (per la degenza Covid invece sono in tutto 130 i posti a disposizione). Senza dimenticare che, nonostante le evidenti difficoltà del momento, i reparti di malattie infettive e pneumologia contano 125 posti letto (al momento saturi all''80%). 

Dunque, sembra ancora una volta, che non siano necessarie strutture alternative a quelle presenti nel territorio. Recentemente il sindaco Alessandro Ghinelli è tornato a ribadire come, a suo avviso, serva "una struttura accessoria almeno per ogni Asl, per ricoverare i nuovi malati e garantire i servizi migliori a tutti". Fanno eco i consiglieri regionali aretini, di Lega e Fratelli d'Italia Marco Casucci e Gabriele Veneri che nell'esprimere "sincera e profonda preoccupazione per lo stato attuale dell’ospedale sempre più sotto pressione" e notando come "i posti nella bolla Covid e quelli in terapia intensiva stanno andando verso un rapido esaurimento” intendono “esprimere critica per la mancata programmazione della rete ospedaliera. Il modello organizzativo, messo in piedi dall’ospedale San Donato per fronteggiare il Covid, sta sacrificando gran parte della medicina specialistica, mentre il pronto soccorso versa in condizioni di profonda sofferenza. Non si intravede un piano organizzativo capace di sfruttare al meglio la rete ospedaliera dell’Asl Toscana Sud est”.

Di seguito i dati dei ricoveri aggiornati alle ore 14 del 16 marzo (ultimo dato disponibile secondo bollettino Asl Toscana sud est).

Bollettino Covid 16 marzo: 96 nuovi contagi, 84 guariti e un decesso

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