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Batterio killer New Delhi in Toscana: arrivano i test rapidi. E Mugnai scrive al ministro della Salute

Il deputato aretino: "La minaccia di contaminazione - aggiunge - e quindi di epidemia, si potrebbe ridurre, non solo attraverso un uso di farmaci appropriati in pazienti positivi, ma soprattutto attraverso una operazione di precauzione e prevenzione"

“Lo scorso mese di giugno l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso una valutazione del rischio di diffusione in Toscana di batteri Gram-negativi, appartenenti soprattutto alla famiglia degli Enterobatteri e alla specie Klebsiellapneumoniae, che risultano resistenti ai carbapenemi (es. imipenem e meropenem), farmaci fondamentali per la cura delle infezioni gravi causate da batterimulti-resistenti. Nella regione il batterio è stato rintracciato in 546 portatori sani, 64 sono i pazienti risultati positivi ai controlli con sepsi in corso e di questi 17 sarebbero deceduti a causa del batterio killer; e che delle 64 infezioni, la metà è localizzata nel nosocomio di Cisanello a Pisa”. Così, in una nota, il vicepresidente del gruppo Forza Italia alla Camera, Stefano Mugnai - deputato aretino - che ha presentato un’interpellanza urgente al ministro della Salute.

New Delhi, la situazione in Toscana

La minaccia di contaminazione - aggiunge - e quindi di epidemia, si potrebbe ridurre, non solo attraverso un uso di farmaci appropriati in pazienti positivi, ma soprattutto attraverso una operazione di precauzione e prevenzione, attraverso idonei indumenti di protezione e quindi la sorveglianza microbiologica rappresenta il primo filtro di contenimento delle infezioni. La trasmissione e diffusione del super batterio, infatti, può avvenire anche tramite contatto diretto o indiretto con il paziente o l’ambiente, materiali e dispositivi medici contaminati. Il ministro della Salute chiarisca celermente quale sia lo stato di diffusione del batterio e quali misure intende mettere in atto per contenere il rischio infettivo a partire della Toscana.

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La nota della Regione Toscana

Per rispondere alla necessità di fornire una comunicazione corretta e che contribuisca ad una percezione adeguata del fenomeno, da mercoledì 11 settembre sul sito dell'Ars verranno pubblicati aggiornamenti settimanali dei dati del monitoraggio sulla presenza del batterio New Delhi negli ospedali toscani (monitoraggio che viene già effettuato da diversi mesi). E da lunedì 16 verrà progressivamente esteso il passaggio dalla diagnostica tradizionale al test molecolare, per accelerare i tempi di screening. Sono alcune delle decisioni emerse dall'incontro che si è tenuto stamani in assessorato, dove il direttore Carlo Tomassini ha convocato, assieme a due rappresentanti dell'unità di crisi, le direzioni generali e sanitarie di tutte le Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie e l'Ars. Questi gli impegni assunti nel corso dell'incontro.

Monitoraggio settimanale pubblicato sul sito dell'Ars. Da mercoledì 11 settembre, sul sito dell'Ars, l'Agenzia Regionale di Sanità (www.ars.toscana.it) verrà pubblicato settimanalmente il monitoraggio, già avviato dal maggio scorso, sulla presenza del batterio New Delhi nei pazienti degli ospedali toscani. Verranno pubblicati, per presidio ospedaliero, i dati sull'isolamento del batterio nel sangue dei pazienti, il numero di test di screening positivi, la percentuale dei decessi nei pazienti in cui è stato isolato il batterio.

Screening con test molecolare. Per far fronte all'incremento di test microbiologici dovuto alle misure straordinarie di sorveglianza, le direzioni aziendali hanno concordato di accelerare i tempi del passaggio al test molecolare, il cosiddetto quick test. Entro breve, lo screening con la diagnostica tradizionale per l'identificazione dei pazienti colonizzati verrà progressivamente sostituito dal test molecolare, che garantisce una maggiore rapidità nella risposta, che passerà dai due giorni della diagnostica tradizionale alle 2-6 ore, facendo così ridurre il carico organizzativo per l'isolamento dei pazienti in attesa della risposta.

Case di cura private. Con Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) è stato concordato che anche le case di cura private si impegneranno e si attrezzeranno per prevenzione e screening. il 16 si terrà la riunione, già programmata, per fare il punto della situazione con tutte le Case di cura.

Rsa (Residenze sanitarie assistenziali). Come indicato chiaramente nel decreto regionale del 26 luglio, non è tecnicamente proponibile un test d'ingresso per tutti i pazienti che entrano nelle Rsa. Si farà invece lo screening per chi arriva in Rsa dall'ospedale, e per chi dall'ospedale entra in Rsa.

Misure di prevenzione. In tutti gli ospedali toscani verrà assicurato l'impegno di tutte le pratiche cliniche già previste dal decreto del 26 luglio: attenzione all'igiene delle mani anche con l'uso del gel idroalcolico e salviette, igienizzanti alla clorexidina, presidi di barriera come mascherine e guanti e isolamento da contatto, tutto quanto è in grado di prevenire la diffusione del batterio.

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