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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Si riaccende il confronto per l'Hospice. Maurizi: "Tutti se ne stanno dimenticando". D'Urso: "Individuati due siti possibili al Pionta"

L'ex responsabile delle cure palliative mette in evidenza il costo attuale e la mancanza di certezze sulla partenza dei lavori per la nuova struttura al Pionta

E' un nuovo duro attacco quello che sferra Pierdomenico Maurizi ex direttore dell'Hospice di Arezzo: "Qui in realtà nessuno si sta occupando del problema" scrive in un aggiornamento della raccolta fondi perla riapertura del centro delle cure palliative che negli anni pre-pandemia aveva trovato degna collocazione nalla ex palazzina del Calcit di fronte al copro centrale dell'ospedale San Donato. Covid e mancanza di strutture lo hanno poi visto smantellare, spostare, migrare ospitato da altre realtà socio sanitarie fino alla destinazione attuale, sempre temponarea ma che ha permesso di recuperare gran parte della sua funzionalità, presso l'istituto di Agazzi. Ma la città è in attesa della soluzione definitiva, per adesso l'Asl ha detto che sarà allestito nell'area del parco del Pionta.

Maurizi fa il punto della situazione di tutti questi passaggi:

"L' Hospice è stato trasferito presso l'Istituto di Agazzi. Struttura più che dignitosa, ma con poche delle caratteristiche tecniche-strutturali che sono normate per gli Hospice. Inoltre, la Asl (cioè noi cittadini) paga ad Agazzi un "modesto" affitto di circa 600.000 euro/anno. Eppure, se il trend della pandemia si mantiene, tra non molto sarebbe possibile tornare a costo zero (o quasi) alla situazione iniziale, cioè con l'Oncologia di ritorno al IV piano dell'ospedale e l'Hospice nella "sua" palazzina. Per entrambi ricordo che abbiamo già speso circa 2.000.000 di euro."

Maurizi punta il dito sull'Asl ma anche sui politici:

"Il 10 maggio, in consiglio comunale, la Asl si impegnò a presentare al successivo consiglio del 24 giugno un progetto e un cronoprogramma per il futuro Hospice. L'unica cosa che la Asl comunicò il 24 giugno fu che per avere un nuovo Hospice sarebbero occorsi almeno 32 mesi, senza però dire quando l'iter dei 32 mesi sarebbe iniziato. Ad oggi non si ha notizia su dove verrà costruito il nuovo Hospice (siamo ancora all'indecoroso generico "area Pionta") e sul quando (da lì, gli aretini potranno iniziare a contare i famosi 32 mesi). Intanto riguardo al degrado dell'area Pionta (dove insistono strutture fatiscenti, pericolanti e pericolose di proprietà della Asl) tutto tace. E' evidente che l'Asl non ha intenzione di intervenire. Il Comune non è proprietario di tale area, ma mi chiedo se non abbia il diritto o perfino il dovere di intervenire, anche attraverso vile legali, nei confronti di una situazione che danneggia Arezzo sia come immagine che come pericolo per i cittadini. Sindaco e Arcivescovo - almeno pubblicamente - tacciono sia su Hospice che sul degrado del Pionta. Tutti gli altri politici (di tutti i livelli) tacciono - continua Maurizi - si sono già dimenticati dell'Hospice e del degrado di una parte bellissima della loro città e dei cittadini che li hanno pure votati."

La risposta del direttore generale Antonio D'Urso

"Sull'Hospice l’Asl Tse garantisce i pazienti, ha il progetto ed ha chiesto i finanziamenti per la nuova struttura, è disponibile a condividere con Comune e Università una strategia complessiva di riqualificazione del Pionta". Questa in sintesi la dichiarazione del direttore generale Antonio D’Urso in merito ai tempi e all'interesse alla realizzaiozne del nuovo hospice della città di Arezzo.
D'Urso spiega: "Primo obiettivo: garantire i pazienti. L’hospice localizzato attualmente ad Agazzi ha mediamente tra 7 e 8 pazienti. La precedente struttura, di cui il dottor Pierdomenico Maurizi era il responsabile, ne ospitava molti meno. L’affitto di Agazzi ha un costo? Riteniamo che per la tipologia di questi, come di altri pazienti, il costo sia rapportabile ai benefici per le persone e alla reale possibilità di alternative. Ci sono oggi (e non domani) alternative praticabili? Per l’Asl Tse no. Da qui l’unica scelta capace di garantire i pazienti e le loro famiglie."
Secondo obiettivo: un nuovo hospice.
"L’Asl Tse ritiene che l’affitto non sia la soluzione definitiva. L’Azienda ha individuato due siti all’interno del Pionta e la scelta sarà fatta d’intesa con l’amministrazione comunale. Ci sono già due schede di progetto, una per ciascun sito e i finanziamenti (4 milioni di euro) sono già stati richiesti alla Regione Toscana. L’ipotesi ad oggi più probabile è che la Regione apra la strada all’utilizzazione dell’’articolo 20/88. Quindi finanziamenti statali."
Terzo obiettivo: la riqualificazione del Pionta.
"Mi auguro che nessuno si illuda che il nuovo hospice sia il miracolo capace  di riqualificare da solo un’area così vasta e abbandonata da così tanto tempo. Tre sono i soggetti coinvolti: Comune, Università di Siena e Asl Tse. L’azienda sanitaria è disponibile a fare la sua parte e la sta facendo con la progettazione e la costruzione del nuovo hospice. Per il resto siamo in attesa  del tavolo di concertazione che ha l’obiettivo di mettere a punto una strategia complessiva per l’intera area."

L'intervento del consigliere regionale della Lega Marco Casucci che punta il dito contro la Regione Toscana.

“Da lunghi mesi, sia con atti consiliari che con vari sopralluoghi mi sto occupando del futuro, purtroppo ancora troppo nebuloso, dell’hospice di Arezzo. Una storia ahimè infinita che sembra non avere, dunque, sbocchi chiari e definitivi, nonostante le tante parole spese sul delicato argomento. Ma d’altronde con le chiacchiere si va poco lontano; occorrono, invece, fatti concreti ed un cronoprogramma certo. La mia idea, sostenuta a suo tempo è quella di realizzare nella zona del Pionta una vera e propria Cittadella della salute, un’area destinata ad ospitare l’edificio per le cure palliative, ma non solo. Non vorremo, invece che la soluzione definita temporanea di trasferimento all’Agazzi, tra l’altro non pienamente idoneo a livello tecnico-strutturale, non divenisse, poi, definitiva. Insomma se l’Asl ha preso determinati impegni sulla questione, è doveroso che mantenga totalmente le promesse; per il momento, viceversa, mi pare che tutto sia colpevolmente in stand-by.”

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