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Salute

Coronavirus, la dottoressa Mori: "Da noi non c'è emergenza, ma farà riflettere anche i no vax"

Medico di medicina generale la dottoressa Mori ha intrapreso in questi giorni una battaglia per diffondere le informazioni sanitarie corrette, per evitare allarmismi e situazioni di razzismo nei confronti del popolo cinese che si trova in Italia

"Non ho pazienti che si sono particolarmente preoccupati, ho sempre cercato loro di dare tempestivamente le giuste informazioni, di fare prevenzione, di divulgare la cultura delle vaccinazioni."

Così Giulia Mori dottoressa di medicina generale, che ha anche un ruolo di coordinatore di distretto, commenta il momento che la popolazione locale sta vivendo, particolarmente attenta alle notizia sul nuovo Coronavirus. Proprio ai medici di famiglia sono arrivare alcune richieste di informazioni.

"Qualcuno mi ha chiamato per il Coronavirus e io mi sono premurata di fargli avere informazione corrette, così come abbiamo ricevuto dalla Regione. Alla base di tutto c'è la cosa più importante: se uno non viene dalla zona a rischio oppure non ha avuto contatti con un caso accertato non c’è assolutamente il rischio di aver contratto il Coronavirus, questo ferma le ipotesi di aver contratto queste infezioni."

La prassi nell'igiene personale è la raccomandazione base per contrastare tutti i tipi di virus che si possano diffondere?

"Certo, è importante evitare, soprattutto con certe patologie, come la bronchite cronica ostruttiva, il dibete, o altri casi, di soggiornare in luoghi chiusi e affollati, lavarsi bene e spesso le mani con detergenti, non soltanto con l'acqua, coprirsi la bocca quando si starnutisce o abbiamo dei colpi di tosse, fare particolare attenzione nel caso di immunodepressi per i quali è opportuno usare le mascherine come forma di prevenzione sempre."

Sente imminente la preoccupazione per il nuovo Coronavirus come medico di medicina generale?

"Sinceramente non sono preoccupata, i casi sono limitati in Europa, circa 40, in italia 3 casi accertati, credo che non sia un’emergenza in Euroap, ma è qualcosa da tenere d’occhio. Sono convita che le norme di prevenzione messe in atto siano più che efficaci, ottimo è stato finora l'intervento del Ministero della salute. Questo momento dovrebbe servire semmai per attivare nelle persone una sensibilità in più, un'attenzione maggiore a tutte le patologie virali, perché per molte abbiamo la fortuna di avere dei vaccini, usiamoli quindi."

Pensa che i no vax possano trarre delle riflessioni diverse alla luce di questo caso?

"Penso che sia un periodo di forte riflessione anche per chi si pone come no vax, probabilmente alcune idee sono sempre valide quando toccano gli altri, in alcune categorie di persone mettergli in testa che non si devono vaccinare penso sia criminale, perché ogni anno abbiamo molte più morti per l'influenza stagionale tra chi non si è vacicnato."

Qualche altro consiglio che si sente di dare?

"C'è una cattivissima abitudine che andrebbe stroncata, quella di andare al lavoro, oppure essere costretti a farlo, quando una persona è ammalata, soprattutto nei primi giorni dell'influenza. Purtroppo questo invece accade in tanti ambienti professionali anche al pubblico ed è evidente che è un'abitudine insana sia per chi è malato che per tutti coloro che vengono in contatto con questa persona, a prescindere dal Coronavirus.

E nei confronti dei risvolti razzisti nei confronti dei cinesi?

"Come ci raccontano quotidianamente i report delle istituzioni coinvolte, coloro che rientrano dalla Cina sono isolati in ambienti protetti, quindi le persone devono capire che se vedono un cinese in strada non possono pensare che sia un portatore di Coronavirus."

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