Attenti a quei due: la campagna di informazione su ictus e fibrillazione atriale arriva ad Arezzo
Il 30 e il 31 marzo e il 1 aprile medici specialisti a disposizione per video consulti gratuiti
Attenti a quei due è la nuova campagna di sensibilizzazione su ictus e fibrillazione atriale lanciata da Alice Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) arriva ad Arezzo. Un legame da non sottovalutare, quello tra cuore e cervello, specialmente in tempi di Covid-19. Gli effetti infiammatori del Coronavirus sembrano infatti attaccare anche la funzionalità del cuore. Aggredendo i polmoni e limitando i livelli di ossigeno nel sangue, il virus costringe il cuore a lavorare più intensamente, con la possibilità di causare aritmie. Sebbene la relazione causale tra eventi cerebrovascolari e Covid-19 non sia conclusiva, diversi studi hanno dimostrato che chi ha contratto il Covid-19 ha un rischio più alto di essere colpito da ictus: l’incidenza da ictus ischemico nei pazienti Covid-19, ad esempio, varia dal 2,5% al 5%. Questi alcuni tra i temi al centro di Attenti a quei due! la campagna di awareness realizzata da A.L.I.Ce. Italia Odv con il patrocinio della Società Italiana di Neurologia (SIN), dell’Italian Stroke Organization (ISO) e dell’Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati (Feder-A.I.P.A.) per sensibilizzare le persone sull’importanza di non sottovalutare lo stretto rapporto tra cuore e cervello.
Collegandosi al sito www.cuore-cervello.it, gli utenti interessati potranno compilare un semplice questionario anonimo per capire il livello di conoscenza su ictus e fibrillazione atriale e sul sito https://hello.davincisalute.
“Non tutti sanno che il cuore gioca un ruolo cruciale nell’insorgenza dell’ictus, essendo la fibrillazione atriale tra le principali cause di lesioni invalidanti al cervello – afferma Leonardo Bolognese, direttore del dipartimento cardiotoracico neuro vascolare – Asl Toscana Sud Est. Chi soffre di fibrillazione atriale, infatti, ha un disturbo cronico del ritmo cardiaco dovuto a battiti fortemente irregolari; ciò provoca la formazione di coaguli di sangue che possono determinare un ictus”.
“Riconoscere e curare la fibrillazione atriale è tra le più efficaci strategie preventive che possiamo attuare per mettere al sicuro il cervello dal rischio di avere un ictus – continua Giovanni Linoli, direttore neurologia, ospedale San Donato di Arezzo - Così come è fondamentale saperne identificare i sintomi di esordio e chiamare tempestivamente il 118. Sappiamo infatti che l’ictus è una malattia che deve essere trattata entro una finestra temporale precisa ed è essenziale che tutti i Cittadini ne siano a conoscenza”.
La pagina Facebook della federazione Alice è il canale attraverso cui vengono veicolate le informazioni e su cui viaggia la campagna che prevede un piano editoriale social per promuovere una corretta informazione, arricchito di card di awareness, videointerviste agli specialisti, un questionario autovalutativo su ictus, fibrillazione atriale e correlazioni con il Covid-19. È inoltre online il sito web di campagna, cuore-cervello.it, che raccoglie i messaggi di informazione e sensibilizzazione. Oltre che in Toscana, sarà possibile effettuare videoconsulti gratuiti gestiti attraverso un’apposita piattaforma in altre due regioni, grazie alla fondamentale collaborazione e alla disponibilità di neurologi e cardiologi attivi sul territorio.
L’ictus è una condizione di emergenza sanitaria da non sottovalutare, che in Toscana colpisce ogni anno circa 9.000 persone: è una patologia tempo-correlata che richiede elevata attenzione per un’azione tempestiva. È fondamentale, quindi che, nonostante l’emergenza sanitaria che stiamo ancora attraversando, le persone con sospetto di ictus, siano tranquillizzate sapendo che ci sono percorsi diagnostici e terapeutici separati, dedicati, efficienti ed efficaci.
È importante che tutti sappiano che restare a casa quando si riconoscono ‘i campanelli d’allarme’ dell’ictus, cioè uno o più sintomi anche se di breve durato (TIA – attacco ischemico transitorio), può significare ritardare il ricorso all’assistenza e alle terapie che potrebbero essere necessarie, per non incorrere in esiti invalidanti, più o meno gravi.
L’associazione è impegnata da anni nel promuovere una corretta informazione sui fattori di rischio e sul riconoscimento tempestivo dei sintomi dell’ictus, una patologia che in Italia colpisce circa 150.000 persone ogni anno. Ancora più importante l’informazione in tempi di epidemia: chi soffre di fibrillazione atriale ha maggiori possibilità di contrarre il Covid in una forma grave? E chi ha avuto un ictus? Valuta la tua conoscenza sulla fibrillazione atriale, sull’ictus e sulle eventuali associazioni con l’epidemia da nuovo Coronavirus sul sito www.cuore-cervello.it
L’ictus cerebrale in Italia rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Per la sua elevata incidenza, costituisce un problema assistenziale, riabilitativo e sociale di enormi dimensioni. Un fenomeno che, oltretutto, è in crescita, anche per l’invecchiamento progressivo della popolazione, motivo per cui sarà sempre più necessario affidarsi a strategie di prevenzione per gestire in modo sostenibile e adeguato la patologia nel lungo termine e in un contesto di cronicità e comorbidità.
L'azione preventiva contribuirebbe per circa l’80% dei casi ad una massiccia riduzione su scala dell'ictus, oltreché a raggiungere obiettivi globali di salute, che riguardano anche altre patologie quali quelle cardiovascolari, il cancro, il diabete, che possono causare disabilità di varia entità fino a morte. La campagna è realizzata con il contributo non condizionato dell’Alliance Bristol –Myers Squibb-Pfizer. Per maggiori informazioni: www.cuore-cervello.it e www.aliceitalia.org