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Crisi Afghana e multiculturalismo religioso: l’Islam e l’Occidente. L'incontro in Provincia

L’evento si è tenuto presso la sala dei Grandi della Provincia di Arezzo venerdì 29 ottobre ed ha visto un'importante partecipazione

La Fondazione Arezzo Innovazione ha organizzato un’importante conferenza dal titolo: “Crisi Afghana e multiculturalismo religioso: l’Islam e l’Occidente. Tutela dei diritti umani e dei diritti della donna, in generale e nel mondo islamico". L’evento si è tenuto presso la sala dei Grandi della Provincia di Arezzo venerdì 29 ottobre ed ha visto un'importante partecipazione, sia in presenza, sia mediante piattaforme online.

Il presidente della Fondazione Arezzo Innovazione, Fabio Badii, ha sottolineato come, anche alla luce dei più recenti fatti di cronaca, conseguenti all’abbandono del territorio afghano da parte delle truppe americane, sia doveroso promuovere momenti di confronto su argomenti di così drammatica attualità.

Importante la platea dei relatori tra cui Asmae Siria Dachan, giornalista, poetessa e scrittrice che ha fatto un excursus politico culturale sul suo paese di origine la Siria in rapporto a quella Afghana descrivendo, la condizione delle donne nei due paesi e le problematiche che affrontano fin dall’infanzia, condizionate addirittura nella scelta del loro nome da parte dei genitori. Tale drammatica situazione è aggravata dalla mancanza degli strumenti di tutela per soggetti di fatto lasciati soli, profughi abbandonati a se stessi; ciò porta a fenomeni estremi di violazione dei diritti della persona come quello delle spose bambine e del reclutamento precoce dei maschi. Le uniche tutele sono affidate alla forza e attivismo di poche donne, che grazie al loro coraggio si ribellano a condizioni prestabilite.

Mauro Mancini Proietti, membro dello staff della presidenza della Provincia di Arezzo, giornalista e docente universitario, ha illustrato gli elementi di comunanza fra religione cattolica ed islam, sottolineandone le comuni radici culturali, a dispetto degli interessi geopolitici, spesso contrapposti.

Sara Lucaroni, giornalista e scrittrice aretina, ha parlato di Iraq, raccontando esperienze vissute direttamente durante i suoi reportage esteri, raccontando le guerre combattute sul corpo delle donne, tramite la prostituzione, come mezzo di sussistenza spesso per intere famiglie; gli assurdi ed inaccettabili divieti imposti alle donne dall’Isis. La giornalista ha descritto la realtà della comunità Yazida e delle troppe donne vendute sul dark-web e che scompaiono nel nulla.

Anna Miele, in veste di presidente del C. P.O. dell’ordine degli avvocati Arezzo, ha illustrato sotto il profilo giuridico il concetto di violenza sulla donna, nelle sue molteplici declinazioni, alla luce della normativa interna e sovranazionale; quali gli strumenti di possibili tutele delle vittime e quali le sedi per riparare agli abusi, quali gli strumenti dei tribunali internazionali anche alla luce della “Convenzione di Istambul”. Centrale il valore universale del concetto di violenza di genere. Moderatrice del convegno la giornalista televisiva aretina Ilaria Vanni, particolarmente a suo agio nel suo ruolo; un importante momento di confronto dove le Donne hanno parlato della tutela dei Loro diritti.

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