Nota di Wwf e Lipu contro il progetto della Cittadella dello Sport di Cavriglia. "Un progetto faraonico (150 ettari), assolutamente sovradimensionato - attaccano le sue associazioni - per una realtà come quella del Comune di Cavriglia, e allo stesso tempo fuori contesto per diventare un polo attrattivo per le altre comunità valdarnesi".

L'affondo

Un’opera spacciata come un intervento a favore della comunità, che dovrebbe restituire alla cittadinanza un pezzo di territorio a suo tempo sottratto dall’attività mineraria, ma in cui a guadagnarci, alla fine, temiamo saranno in pochi. Un progetto frutto di una logica che speravamo definitivamente accantonata e che purtroppo non rappresenta una novità in Valdarno, anche in territori limitrofi. Progetti che alla fine poco hanno dato alla cittadinanza, soprattutto in termini occupazionali o di indotto, e che rispondono solo a una logica puramente economica, il chè è assolutamente legittimo per un’azienda privata, se non che in questo caso l’interesse pubblico avrebbe dovuto avere un peso preponderante, considerando che i terreni sono di proprietà del Comune di Cavriglia e che l’area, nel frattempo rinaturalizzata, ha assunto un notevole valore naturalistico. Suscita inoltre ironia leggere che il progetto presentato sarebbe il risultato di un concorso internazionale di idee, un concorso che ha coinvolto istituti illustri del nostro Paese e studenti di mezzo mondo e che aveva al centro, oltre alla fruizione, il territorio, l’ambiente (non inteso come alberi e panchine) e le produzioni agricole, istanze di cui non vi è più traccia e che Wwf e Lipu rivendicano invece con forza come elementi centrali per il futuro dell’area.

Le due associazioni ribadiscono poi la loro ferma contrarietà a questo progetto e annunciano che si adopereranno in tutte le sedi competenti "per denunciare tutte le problemtaiche legate alla sua realizzazione".