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Venerdì, 19 Aprile 2024
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WWF Arezzo: "Giù le mani dalla riserva naturale di Ponte Buriano"

L'associazione aretina interviene in merito all'idea di Marcello Comanducci di creare un'area attrezzata dal nome "Da Vinci Park"

La sezione aretina del WWF interviene in merito alle dichiarazioni di Marcello Comanducci, ex assessore al turismo del Comune di Arezzo e presidente uscente della Fondazione Intour, sull'idea di creare un parco attrezzato a Ponte Buriano, il "Da Vinci Park".

"Leggiamo del passaggio di consegne ai vertici della Fondazione Intour, tra Marcello Comanducci e Simone Cherici e della positiva volontà, che ci auguriamo possa tramutarsi in fatti, di rilanciare la città e il territorio nel settore turistico, oggi seriamente fermi al palo a causa di immobilismo politico che si protrae da molti anni e come tutto il Paese ulteriormente colpita dalle conseguenze della pandemia. Tra le varie idee menzionate dal Comanducci ha suscitato il nostro disappunto il cosiddetto progetto “Da Vinci Park” che seppure nelle volontà vorrebbe riqualificare l’area di Ponte Buriano, all’atto pratico sembrerebbe un progetto di alto impatto ambientale, derivante dalla realizzazione di “una gigantesca area attrezzata” (ndr), con percorsi trekking, bike, cavallo, ponte tibetano sull’Arno, battelli, canoe, mongolfiera e infine, per non farsi mancare nulla, una bella torre panoramica alta 50 metri con annesso ristorante. Siamo ben consapevoli che si tratta al momento di una idea, tuttavia come WWF, visto che ci occupiamo dell’area naturalistica di Ponte Buriano ben da prima della istituzione della Riserva Naturale, riteniamo doveroso sollevare fin da questa fase embrionale le nostre fondate perplessità su alcuni aspetti del progetto, ricordando appunto a chi rappresenta Istituzioni e Enti partecipati, che l’area di Ponte Buriano rientra o è immediatamente confinante con una “Riserva Naturale Regionale”, le cui finalità istitutive sono in primo luogo la tutela e la valorizzazione di una risorsa naturalistica tra le più importanti a livello regionale e che ogni progetto o idea anche destinata alla sua valorizzazione non può non tenere conto di questo prioritario aspetto. Siamo consapevoli che riqualificare l’area sarebbe importante anche per la popolazione nessuno, tantomeno il WWF vuole ostacolare un rilancio in tali termini. Tuttavia, e su questo siamo aperti e disponibili ad ogni confronto, nessuna idea o progetto futuro di riqualificazione dell’area di Ponte Buriano può prescindere dal salvaguardare il patrimonio naturalistico in toto. Una fruizione della Riserva da parte della cittadinanza è certamente auspicabile, ma nel rispetto dei delicati equilibri dell’area protetta. Per cui, se attività come l’escursionismo, l’ippotrekking, la bike, l’utilizzo di canoe e battelli opportunamente regolamentati può anche essere considerato, ci pare oltremodo fuori discussione la presenza di mongolfiere, torri panoramiche e luoghi destinati a liberi schiamazzi stile parco dei divertimenti, che certo non vogliamo osteggiare, ma per i quali non riteniamo Ponte Buriano e dintorni la giusta sede. Un valido progetto di rilancio può riguardare lo sviluppo serio di una rete sentieristica praticabile per tutti (trekking, bike e cavallo), la fruizione del fiume con canoe e battelli ad alimentazione elettrica, luoghi di ristoro sfruttando e risistemando le strutture già esistenti senza dovervi necessariamente riversare colate di cemento e ferro. Se una riqualificazione ci deve essere e ribadiamo il WWF è disponibile ad un serio confronto, questa deve puntare a valorizzare e rilanciare la visibilità dell’area protetta, incentivando la possibilità di viverne la sua splendida natura, il fiume e il territorio, rilanciando l’economia del luogo per attirare un turismo che punta alla bellezza e alla fruizione della natura, alla ricerca delle peculiarità locali e dei prodotti tipici. Siamo certi che il progetto di Parco Divertimenti stile Gardaland potrà essere un ottimo spunto per rilanciare aree degradate del nostro territorio ma non certo la zona di Ponte Buriano, dove un siffatto progetto costituirebbe la sicura distruzione di un’area naturalistica di fondamentale importanza per il territorio aretino e regionale".

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