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Vittime del Salva-Banche: "Inaccettabile repressione verso i manifestanti a Firenze"

Con una nota l'associazione Vittime del Salva-Banche esprime il suo disappunto per i fatti accaduti a margine della manifestazione anti-Leopolda andata in scena a Firenze. L’Associazione Vittime del Salva-Banche presente ieri tra le fila della...

Con una nota l'associazione Vittime del Salva-Banche esprime il suo disappunto per i fatti accaduti a margine della manifestazione anti-Leopolda andata in scena a Firenze.

L’Associazione Vittime del Salva-Banche presente ieri tra le fila della protesta insieme ai precari, ai disoccupati, agli studenti, agli insegnanti, ai sindacati di base, ai professionisti della sanità e alle mamme fiorentine contro l’inceneritore, esprime il proprio sdegno per la decisione di Questura e Comune di Firenze di vietare la manifestazione nei luoghi richiesti e rilegare la protesta lontana da la Leopolda. Questo infatti è stato il modo migliore per surriscaldare gli animi e fomentare la ribellione di chi lotta per i propri diritti e manifesta il proprio malessere e dall’altra quella delle forze dell’ordine che eseguendo gli ordini per salvare il proprio posto di lavoro ritrovandosi a manganellare qualcuno che potrebbe essere la propria moglie o il proprio figlio. Ci dispiace inoltre constatare che molti mezzi di informazione, ancora una volta riportano notizie false o comunque parzialmente vere, limitando la protesta e gli atti avvenuti a facinorosi violenti; se in piazza erano presenti anche persone a viso coperto, non si può ignorare il dato che in quella piazza ci fossero centinaia e centinaia di persone a volto scoperto, che volevano esprimere il loro diritto a manifestare contro questo Governo.

Ci appaiono per tali ragioni irriverenti e provocatorie le affermazioni del sindaco di Firenze Nardella, che sigla l’intera sommossa anti-leopolda di ieri come opera ad esclusivo beneficio di violenti facinorosi. Perché invece il sindaco non si chiede a cosa sono dovuti questi episodi? Perchè questo Governo non si chiede perché sempre più giovani si contrappongono anche in maniera violenta al loro operato?

La violenza è certo da condannare, ma la prima violenza è stata opera dello "Stato" che ha vietato la manifestazione e che continua ad essere sempre più distante e sordo alle richieste dei cittadini, che continuano a subire soprusi e tirannie.

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