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Violenza sulle donne. Centinaia di maltrattamenti e abusi in crescita: la desolante fotografia della Asl

Sono in tutto 8 gli abusi di cui la Asl Toscana sud est si è fatta carico nel primo semestre del 2022. 183 gli episodi di maltrattamento su donne e oltre 50 quelli che hanno visto coinvolti minorenni

I numeri non mentono. In tutta la loro spietata semplicità cristallizzano una condizione che, nonostante le tante attività di sensibilizzazione, non accenna a migliorare e che anzi, peggiora. Sono 8 i casi abuso di cui la Asl Toscana sud est si è fatta carico nel primo semestre 2022. 183 gli episodi di maltrattamento subiti da donne e 51 quelli che hanno visto come protagonisti minori. “Gli accessi al pronto soccorso - spiegano dall’azienda sanitaria - sono in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Uno scenario desolante che, con l’approssimarsi della giornata internazionale contro la violenza di genere, assume ancora di più tinte fosche sottolineando come la strada verso l’eliminazione dell’odioso fenomeno sia ancora in salita.

“Il fenomeno nelle province della sud est è equamente diffuso - commenta Alessandra Pifferi della rete codice rosa della Asl Tse - Rimane purtroppo una parte di sommerso importante ed è su questo che si deve concentrare lo sforzo degli operatori".

Il percorso di presa in carico

Una volta che la donna accede al pronto soccorso e condivide l’esperienza di violenza subita, nel rispetto della più totale privacy viene accompagnata in un locale chiamato stanza rosa dove viene visitata, curata e dove può confrontarsi con le forze dell’ordine. “Il percorso - spiegano dalla Asl - può essere interrotto in qualsiasi momento, la vittima sceglie cosa fare o non fare, cosa dire o non dire, se denunciare o meno”.

Al termine del percorso ospedaliero viene rilevato il rischio di revittimizzazione ovvero il pericolo che la donna corre in termini di escalation della violenza fino alla possibilità di conseguenze estreme, nel tornare presso la propria abitazione, attraverso degli indicatori e delle schede di rilevazione. Quando il rischio risulta alto viene proposto l’allontanamento dall'ambiente domestico. Se accetta vengono contattati i servizi sociali o centri antiviolenza che si occupano della sua presa in carico e quella di eventuali figli minorenni mediante l'attivazione di percorsi rispondenti alle esigenze di tutela e di protezione delle vittime.

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