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Videosorveglianza: Arezzo tra immagini sgranate e targhe illeggibili. Casi: "Pronti alla riqualificazione"

Sarebbe in dirittura d'arrivo il procedimento con cui il Comune di Arezzo affiderà la manutenzione dell'impianto di videosorveglianza alla ditta Citelum, attualmente titolare della cura dell'illuminazione pubblica

La videosorveglianza ad Arezzo? Rivedibile e da svecchiare. E a sostenerlo non sono solo coloro che per motivi di pubblica sicurezza devono visionare immagini quasi illeggibili o sgranate ma, anche, una buona fetta della politica e delle istituzioni. In questo senso, particolare attenzione viene riservata all’impiantistica presente nel capoluogo dove, tra malfunzionamenti e strumenti ormai obsoleti, la necessità di un restyling si fa particolarmente impellente. Qui, ad oggi, sono presenti oltre 200 apparecchi di cui soltanto una minima parte utilizzabile dalla polizia per indagini e approfondimenti.

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Una questione quanto mai nota alla forze dell'ordine che, all'indomani della rapina al bancomat dell'Esselunga, tornano a sollecitare le istituzioni. Richieste che trovano sponda anche nel mondo politico. Recentemente, il consigliere comunale Francesco Palazzini (FdI) ha presentato un atto d’indirizzo con il quale impegna "sindaco e giunta a installare telecamere ad alta definizione, collegate con la centrale operativa in: piazza della Badia, via del Saracino, parcheggio Cadorna, via Cavour, via Porta Buia e via Garibaldi”. Impianti di nuova generazione e, magari, dotati di sistemi di riconoscimento targhe e facciale sono stati caldeggiati pure dalla prefetta Maddalena De Luca. Al termine dell'ultima riunione tecnica di coordinamento è stata lei a spedire una lettera a tutti i sindaci della provincia chiedendo di "adoperarsi affinché le telecamere siano in perfetto stato di funzionamento”.

Per quanto concerne il Comune di Arezzo il prossimo futuro potrebbe portare con sé novità significative. A fine 2021 la giunta municipale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico economica dei lavori di installazione per nuovi dispositivi di videosorveglianza a Saione, San Donato e Pescaiola. "E più recentemente - spiega l'assessore Alessandro Casi - abbiamo previsto di installarne altre in aree indicate dalle forze dell'ordine come 'zone d'ombra'. Abbiamo predisposto la documentazione necessaria alla partecipazione di un bando regionale che consentirà di ottenere fondi (circa 80mila euro) per migliorare il sistema di videosorveglianza". E per gli apparecchi già presenti che negli anni sono diventati obsoleti? ”È arrivata a termine - prosegue Casi - la procedura con cui daremo incarico a Citelum Italia srl di curare la videosorveglianza. Entro settembre la pratica verrà sottoposta alla giunta e, da quel momento, l’azienda oltre a dover intervenire in caso di guasto, dovrà mantenere in funzione l'impianto provvedendo, laddove sarà necessario, a sostituire i macchinari non più funzionanti o tecnologicamente inadeguati".

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