Nasce “Verde 70”: la linea di compostaggio del polo tecnologico
In alcuni mesi dell’anno la percentuale di organico arriva al 40% del totale e rappresenta la parte più pesante dei rifiuti. Adesso tutto il materiale raccolto verrà trattato nello stesso impianto: da Stia a Figline Valdarno, da Foiano della Chiana a Cortona
Si chiama “Verde 70” perché il nuovo reparto sarà in grado di trattare 70 mila tonnellate di verde all’anno, tra organico e potature.
Il nuovo reparto è in grado di coprire il fabbisogno di tutti i Comuni garantendo l’autosufficienza della Provincia di Arezzo per la raccolta dell’organico da differenziata, il cosiddetto “umido”. Un anno di lavori rendono l’impianto di San Zeno una realtà sempre più all’avanguardia a livello europeo.
In alcuni mesi dell’anno la percentuale di organico arriva al 40% del totale e rappresenta la parte più pesante dei rifiuti. Adesso tutto il materiale raccolto verrà trattato nello stesso impianto: da Stia a Figline Valdarno, da Foiano della Chiana a Cortona, tutti i Comuni della provincia hanno la possibilità di incrementare la raccolta differenziata senza aumentare i costi di trasporto e smaltimento e recupero che sarebbero necessari nel caso in cui non fosse presente nel territorio Verde 70. In più, l’organico verrà lavorato nella sua interezza: anche la componente più sporca, non raffinata, potrà essere processata nella linea di recupero energetico del medesimo impianto senza ulteriori costo di trasporto. Una innovazione necessaria: dal primo gennaio 2022 infatti sarà obbligatorio per i comuni la raccolta dell’organico e impianti lontani dai centri in cui viene convogliato il materiale raccolto non fanno che aumentare i costi per i cittadini.
L’inaugurazione delle nuove strutture è stata l’occasione per la presentazione della “Carta dei Valori Verde 70” ovvero i principi che hanno ispirato e che ispirano la progettazione, la realizzazione e l’accensione della nuova linea. Sono cinque i punti: protezione dell’ambiente, della salute umana e del territorio; trattamento dei rifiuti a chilometro zero e abbattimento dei trasporti; sostenibilità economica e ambientale; tecnologia all’avanguardia per la riduzione degli sprechi; educazione ambientale e condivisione delle scelte.
“Quella di oggi è un’inaugurazione attesa da molto tempo perché l’iter autorizzativo di questo impianto è durato alcuni anni - ha detto Marco Sacchetti, assessore all’Ambiente -. Non sarà l’ultima inaugurazione perché questo è uno step di implementazione che prevede l’adeguamento di più linee di trattamento dei rifiuti che inizia con i rifiuti organici, proseguirà con un’implementazione del termovalorizzatore per trattare sia i rifiuti indifferenziati che gli scarti prodotti dalle altre linee di trattamento e si concluderà con la fabbrica di materia. Quando tutte le implementazioni saranno terminate avremo un impianto all’avanguardia che si inserirà in maniera integrale nel nostro concetto di economia circolare e sarà in grado di mantenere autonoma e autosufficiente almeno la provincia di Arezzo”.
"Oggi - dice Giacomo Cherici – Presidente Aisa Impianti -vorrei ripercorrere la filosofia Zero Spreco, che è la terza via alla gestione dei rifiuti. Abbiamo sviluppato un percorso di implementazioni che ci ha permesso di trasformare un termovalorizzatore in una centrale di recupero totale. E’ questa la terza via ovvero la capacità di progettare la riduzione totale del trasporto, quindi dei costi e dell’impatto ambientale. Se oggi siamo qui è grazie ad un percorso fatto da un gruppo di persone che ha portato l’azienda a raddoppiare i rifiuti trattati e che sta passando da 40 a 70 lavoratori. Grazie ad Alessandro Ghinelli, Sindaco di Arezzo, all’assessore Marco Sacchetti, a tutti i Comuni Soci e ai consiglieri Chiara Legnaiuoli ed Enrico Galli"