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Valle delle Piagge, il Tar dà ragione al comitato: "Atti lacunosi e progetto approssimativo"

Gli atti del progetto sono stati giudicati lacunosi e approssimativi, come spiega in una lunga nota il Comitato Valle delle Piagge presieduto da Maria Luisa Lapini e che ha sostenuto il ricorso presentato da un'azienda locale

La lunga vicenda che riguarda il progetto del bacino di accumulo di acque nel Podere San Vincenzo nella Valle delle Piagge a Cincelli si arricchisce di una nuova puntata. Si è infatti appena pronunciato il Tar della Toscana ha emesso una sentenza che dà ragione al comitato dei cittadini della zona che è presieduto da Maria Luisa Lapini.

"Il Comitato si dichiara molto soddisfatto della sentenza, e del riconoscimento delle ragioni che ha portato avanti  in questi anni, gli ostacoli non sono certo mancati e a più livelli, è stato un lavoro durissimo, ma la ferma convinzione della nostra ragione supportata dalla presenza continua e dalla partecipazione attiva di tantissimi cittadini, ci hanno dato la forza e la spinta per andare sempre avanti nella convinzione di essere soggetti, insieme a tantissime altre realtà, capaci di tutelare questo nostro territorio così aspramente violentato."

Con la sentenza 433 della giornata di ieri il Tar della Toscana "ha accertato tra le varie cose l’incompletezza e la genericità del progetto presentato e della relativa documentazione, così come la mancanza di approfondimenti istruttori da parte del Comune di Capolona e dell’Unione dei Comuni, approssimazioni che non hanno consentito di accertare se nel caso di specie fosse effettivamente prevista la realizzazione di un bacino a uso irriguo, o se fosse piuttosto riconoscibile una mera attività di escavazione, non ammessa nella valle delle Piagge, come da pronuncia della Regione nel Piano Regionale Cave" spiega il comitato.

"Il nostro ringraziamento speciale va oggi anche agli avvocati Michele Greco e Ilenia Miranda per il grande successo ottenuto. Adesso tutti i soggetti che saranno chiamati a valutare, anche in sede penale, le responsabilità dei soggetti a vario titolo coinvolti in questa vicenda, da oggi dovranno prendere atto che i vizi del progetto e l’illegittimità degli atti che hanno autorizzato i lavori non è più soltanto un’ipotesi, ma è stata accertata anche dal giudice amministrativo."

Da parte del comitato Valle delle Piagge arriva anche un commento sull'atteggiamento amministrativo tenuto dal Comune di Capolona. "Non è tanto per i 12.333,87 euro che il Comune di Capolona si troverà a pagare, insieme all’Unione dei Comuni del Casentino e all’impresa proponente, per avere autorizzato un progetto malfatto, non voluto dai cittadini, definito dai tribunali lacunoso e approssimativo, pur riferendosi ad azioni di enorme rilevanza e impatto ambientale, dove di approssimativo non ci dovrebbe essere proprio mai nulla.  La nostra amministrazione poteva evitare che un progetto su cui La Procura della Repubblica, il Tar per la Toscana, la Corte di Cassazione (pronunciatasi il febbraio scorso), il nostro Comitato e le ditte della zona, hanno deciso che era proprio il caso di indagare e approfondire, venisse quantomeno temporaneamente revocato. A questo punto attendiamo che  anche  il Tribunale di Arezzo si esprima a riguardo. Ci dispiace infinitamente che il Comune di Capolona, in tutta questa vicenda non abbia colto l'occasione di ripensare a quanto accaduto e non abbia cercato  per quanto possibile di alleggerire la  posizione dell'Ente ritirando il permesso o almeno revocarlo temporaneamente, ma che invece fino in fondo abbia voluto mantenere questa scellerata posizione. Il Comitato da parte sua confida nelle istituzioni affinchè in futuro, ci sia più attenzione nell'esame delle pratiche da parte delle amministrazioni pubbliche e che i cittadini non debbano più leggere frasi come questa, in cui per "mancanza di approfondimenti istruttori da parte de...."  cioè da parte di chi istituzionalmente sarebbe preposto a farli gli approfondimenti e di chi avrebbe il dovere di porre in essere tutte le azioni amministrative che vadano verso l'interesse ed il benessere dei suoi cittadini e del suo  territorio."

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