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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Turismo. Decoro, progetti e fondi europei nel nome di Piero. Persano: "Come si prepara Arezzo al Giubileo?"

55 anni, grinta da vendere, guida turistica nel dna ed una esperienza 30ennale nel settore del turismo aretino che le è valsa la carica di presidente regionale dell'associazione guide turistiche e la delega nazionale ai beni culturali. “Tutte...

55 anni, grinta da vendere, guida turistica nel dna ed una esperienza 30ennale nel settore del turismo aretino che le è valsa la carica di presidente regionale dell'associazione guide turistiche e la delega nazionale ai beni culturali. “Tutte cariche volontarie” ci tiene a precisare Adina Persano che abbiamo incontrato sulla scalinata della Basilica di San Francesco per parlare di turismo, di progetti e per porre qualche domanda alla nuova giunta.

Com'è Arezzo dal punto di vista turistico adesso?

“E' molto spenta, lo confermano anche gli ultimi dati forniti un mese fa a Firenze, addirittura molte strutture ricettive non segnalano nemmeno più le presenze che hanno e tutto questo ha determinato un segno negativo nel 2014. Siamo penalizzati da un turismo mordi e fuggi che non lascia scampo, a parere delle guide la situazione è molto critica e questo si ripercuote su tutta la catena, perché il turismo se c'è, porta lavoro a ristoranti, alberghi, musei, taxi e guide ad esempio ed al diminuire delle presenze tutta la rete ne risente come nel domino."

Adesso ad Arezzo c'è una nuova giunta, da dove deve partire il lavoro di assessori e sindaco secondo lei?

“Ho letto nello specifico il programma della lista civica che ha eletto il sindaco e ci sono buone idee condivisibili. Si tratta di dover iniziare tutto daccapo ed è fondamentale proprio la costruzione e la promozione del brand Arezzo, trainato da Piero della Francesca che è la punta di diamante della città e del territorio aretino coinvolgendo in questo gli operatori locali o anche da una personalità importante del settore che ci possa aiutare a tornare a vivere turisticamente. A Siena e Firenze hanno problemi opposti, di turismo non sostenibile, tanto è l'afflusso e la necessità di controllo. Da noi devono ancora arrivare flussi adeguati.”

Quali progetti nel cassetto da proporre anche alla nuova giunta?

“Per me è importante fare rete con altre città, ad esempio con Venezia che ha una piccola opera di Piero come il San Girolamo, fare rete con i musei nazionali ed internazionali che creano un circuito di ricchezza culturale e di crescita, poi sono una grande sostenitrice del progetto di digitalizzazione dell'Archivio Vasari che è nascosto ed inaccessibile ed invece potrebbe attirare ricercatori, amanti della vita del Vasari. Per riportare l'attenzione su Piero della Francesca proporrei un convegno di studi internazionali sul restauro di Sansepolcro in confronto con quello di Arezzo un confronto di esperti di alto livello che riporterebbe il territorio alla ribalta mondiale.

Cosa c'è da fare ad Arezzo per accogliere meglio i turisti?

“Sicuramente migliorare il decoro della città, piazza Guido Monaco è impresentabile per le frequentazioni, ma anche la stazione, gli uffici turistici hanno poche forze per questi vanno ripensati luoghi e orari. Poi serve un serio calendario di eventi da rendere pubblico con largo anticipo. Dovremmo riprendere anche gli scambi culturali con le città gemellate e con le università.”

Da 30 anni Adina circa lavora nel settore turistico, come guida, ma contemporaneamente ha passato 20 anni ad occuparsi della promozione del territorio dagli uffici dell'APT. Come è cambiato il turismo?

“Ho iniziato negli anno 80, posso dire che è cambiato in peggio da quando negli anni '90 abbiamo vissuto il momento d'oro, arrivato al culmine con l'inaugurazione a fine restauro degli Affreschi di Piero della Francesca nell'aprile del 2000. Ed in tutto questo non ci può non ricordare la straordinaria personalità della soprintendente Anna Maria Maetzke che mise Arezzo alla ribalta mondiale. Da lì poi piano piano, tutto si è perso, un po' per mancanza di risorse, ma non solo.”

E adesso che si può fare? Come attivare nuove risorse? Come trovare nuove forme di mecenatismo?

“Credo che le idee non manchino e le potenzialità ci sono tutte. Intanto nei giorni scorsi il ministro Franceschini ha parlato di 30 milioni di euro per riqualificare il sistema museale. Poi spero che Comune e Regione dialoghino e decidano il miglior impiego delle risorse. Ad Arezzo credo fortemente che nella nuova giunta comunale con l'assessorato per i fondi europei si possa intercettare risorse economiche importanti e poi ci sono i nuovi sistemi come il crowdfunding.”

Ci sono domande che vuole fare lei alla giunta, all'assessore al turismo ed al Sindaco che ha la delega alla cultura?

“Sì certo ne avrei molte. Ad esempio il progetto dell'itinerario archeologico che unisca Arezzo a Cortona, Perugia ed Orvieto che fine ha fatto, non se ne è più saputo nulla, cosa ne pensa la giunta? A marzo a Cortona si terrà una mostra sulla scrittura degli estruschi, perché non dialogano tra comuni così da potersi collegare a quell'evento? Ci piacerebbe che fosse aperto un tavolo di idee per rispondere anche a questa domanda: quale sarà il futuro della Fortezza di Arezzo? Perché non creare un percorso archeologico cittadino che dal Duomo Vecchio al Pionta porti nella parte alta della città? Cosa ne pensa il Comune dell'Osservatorio turistico di destinazione, vuole proseguire oppure pensare a nuovi strumenti? Infine chiederei al Comune di farsi promotore di un tavolo con tutti i soggetti interessati per risolvere i problemi del sistema museale statale, anche se non ha potere diretto, può sempre far sentire la propria voce e non dimenticare che tra poco si apre l'anno del Giubileo straordinario. La giunta ha pensato a come Arezzo si prepara ad accogliere i turisti ed i fedeli del Giubileo? Siamo a 150 km da Roma e possiamo offrire una ricchezza infinita per il turismo religioso, ma non possiamo pensare di affrontare il Giubileo con l'attuale limitazione che c'è ad esempio nell'accesso alla Basilica di San Francesco.”

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