Turismo, numeri da record tra giugno e luglio. Agosto punta sui last minute

Dopo un giugno di ripresa e un luglio di grande lavoro, agosto per il turismo non appare altrettanto sfavillante. Anche se, in termini di occupazione delle camere i dati sono buoni, e non sarà certo il solo Ferragosto a modificare le sorti della stagione turistica che sta andando a gonfie vele. 

I dati arrivano dalle associazioni di categoria, che parlano di risultati confortanti: "che vanno oltre a quanto fatto nel 2019, ma che sono ancora al di sotto dell'estate 2021" spiega Laura Lodone di Confcommercio. Lo scorso anno, dopo mesi di chiusure, la voglia di uscire e tornare a viaggiare fu fortissima. Nel frattempo però molte cose sono cambiate: c'è un conflitto in corso che ha destabilizzato delicati equilibri economici e che psicologicamente spinge alla prudenza anche sul fronte dei viaggi. Eppure il mese di luglio e la prima settimana di agosto sono andati a gonfie vele. 

"Le prenotazioni - spiega Lodone - avevano raggiunto in media il 70 per cento dei posti disponibili. In particolare fuori città, le strutture ricettive hanno raggiunto un'occupazione del 90 per cento, mentre in città, come è normale che sia, ha toccato il 60 per cento. Nella seconda settimana di agosto il dato è sceso ad una media del 50 per cento: ma vista la situazione i last minute potrebbero modificare in meglio questi dati". 

Il 70 per cento degli arrivi è rappresentato da turisti italiani e il restante 30 per cento da stranieri. "La novità è che dopo la pandemia - spiega Lodone - sono tornati i gruppi organizzati. Erano scomparsi, ma non appena è stato possibile il tour operator sono tornati a inserire Arezzo tra le loro mete, e questo è molto positivo". 

E poi i tempi di permanenza: altro dato positivo per Arezzo. Perché se in media i turisti si fermano nelle città piccole 1,5 giorni, in provincia l'indice sale a 1,8. Quanto basta per non parlare più solo di turismo mordi e fuggi.