Nell'elenco delle linee ferroviarie peggiori d'Italia non compare nessuna tratta toscana. E addirittura, per quello che riguarda i tagli ai servizi la percentuale regionale è molto più ridotta che altrove.
La fotografia è quella che emerge dal corposo rapporto "Pendolaria" dove, Legambiente ha condotto un'accurata analisi di quella che è la realtà a bordo dei convogli nazionali.
I dati sono stati messi insieme attraverso le indicazioni degli utenti, dei pendolari che quotidianamente utilizzano i 3.266 treni regionali e locali in transito.
Il quadro che ne esce, per quello che riguarda la
Toscana, è lusinghiero visto che non vengono riportate particolari situazioni di pesanti disagi e disservizi come invece accade nelle altre regioni italiane.
Secondo la classifica di Pendolaria le dieci linee peggiori sono: Roma-Ostia Lido, Circumvesuviana, Reggio Calabria-Taranto, Messina-Catania-Siracusa, Cremona-Brescia, Pescara-Roma, Casale Monferrato-Vercelli e Casale, Monferrato-Mortara, Bari-Martina Franca-Taranto, Treviso-Portogruaro e Genova-Acqui Terme.
Della Toscana neanche l'ombra.
In treni che hanno viaggiato, in più tratte e più volte al giorno per quello che concerne il solo traffico regionale e locale in Toscana, sono stati
395. Di questi il
18,5% ha più di 15 anni. L'età media delle carrozze è invece di
10,6 anni. Cifre che costituiscono un vero e proprio record. Come si evince dalla relazione di Legambiente, i risultati migliori rispetto a quelli toscani sono quelli della Valle D'Aosta.

Per quanto riguarda gli
aumenti alle tariffe dei biglietti e degli abbonamenti la Toscana segna un
+24,2%. Stima in linea con la media nazionale. I tagli ai servizi invece sono stati del 3,7% e il numero di corse giornaliere, per il traffico locale e regionale, è di 851 (58 del Trasporto Ferroviario Toscano e 793 di Trenitalia).

"Per i prossimi anni - fanno sapere da Legambiente - non sono previsti finanziamenti atti ad aumentare i treni in circolazione, con la conseguenza che nelle tratte non ad Alta Velocità si rischiano ulteriori tagli nel servizio. Inoltre occorre garantire gli stessi standard di sicurezza e qualità su tutte le linee del Paese".
Per quello che riguarda il quadro aretino, con attenzione alle linee in transito lungo le stazioni della provincia, dicembre si è chiuso in positivo con
sette segnalazioni in trenta giorni.
Il rapporto Muoversi in Toscana dicembre 2016