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Treni Alta Velocità sempre più in ritardo. Ceccarelli: "Serve il raddoppio della Direttissima"

Uno su due matura un ritardo compreso nei 5 minuti. Un peggioramento rispetto al 2017 in cui la percentuale di puntualità arrivava al 61,8%.

Margine di miglioramento, sicuramente, c'è.

Ed è per questa ragione, oltre al confronto attivato con Rfi, che l'Autorità di regolazione del Trasporti continuerà la propria attività di monitoraggio della linea ferroviaria Direttissima. Lo spunto di riflessione è quello fornito dalle recenti statistiche riguardanti l'indice di puntualità dei convogli ad Alta Velocità nei primi sei mesi del 2018.

Uno su due matura un ritardo compreso nei 5 minuti. Un peggioramento rispetto al 2017 in cui la percentuale di puntualità arrivava al 61,8%.

Questi dati hanno convinto l’Autorità di regolazione dei Trasporti ad avviare un'indagine per capire i motivi di questo calo e "l’eventuale adozione delle prescrizioni regolatorie".

A sollevare il problema per prima è stata la Regione Toscana prendendo ad esempio la Direttissima. Sulla linea Roma-Firenze, infatti circolano anche i regionali veloci e la preoccupazione dell’assessore ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli, è che "paghino il prezzo di questi disagi dell’aumento dei tempi di percorrenza soprattutto i pendolari". Sulla linea circolano circa 200 treni ad alta velocità al giorno più 112 regionali veloci e anche un piccolo numero di Intercity. La soluzione ottimale prevederebbe il raddoppio della linea tra Valdarno e Firenze per un costo complessivo che oscilla tra i 900 milioni e l'1,3 miliardi di euro.

Sulla questione è intervenuto anche Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Ntv, proprietaria della flotta degli Italo, che alla fine di settembre presentando i risultati di esercizio ha sottolineato come l’incidenza dei ritardi è "in fortissima crescita, siamo costretti a fermarci continuamente per il traffico: l’infrastruttura è la stessa ma il traffico è aumentato e questo comporta un forte disagio". Tali ritardi hanno in effetti portato a un aumento di procedure di conciliazione con Trenitalia. Lo conferma anche Federconsumatori che, con le altre associazioni, ha firmato un protocollo di collaborazione con la società del gruppo Fs.

Ma è poi l'assessore regionale toscano, Vincenzo Ceccarelli a sottolineare come "Si sta andando verso la saturazione delle Direttissime".

L’Autorità di regolazione del Trasporti, sulla base delle risposte arrivate da Rete ferroviaria italiana, ha scelto di proseguire nell’attività di monitoraggio e vigilanza iniziata a febbraio informando la regione Toscana sulla propria volontà di continuare l'attività di controllo perché c’è un "margine di ottimizzazione dei processi di gestione che appare perseguibile".

"Sono contento - ha fatto sapere in questi giorni l'assessore toscano Ceccarelli - che finalmente la nostra richiesta di intervento da parte di Art (l'Agenzia per la Regolazione dei Trasporti) e del Ministero per dare risposta ai disagi dei pendolari toscani e agli utenti dell'alta velocità, cominci ad avere eco anche fuori dai confini locali. Le conseguenze dell'eccessivo affollamento della Direttissima sono ormai troppo evidenti, dovute soprattutto al proliferare dei treni AV. Il nodo di Firenze deve essere sciolto.

Si faccia subito il sotto-attraversamento e si definisca rapidamente il progetto per il raddoppio della Direttissima e la separazione dei flussi dei treni AV e di quelli regionali. Non si può davvero più aspettare".

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