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Tpl, la Regione affida la gara ad Autolinee Toscane. Mobit: "Decisione sbagliata e pericolosa"

Scoppia la polemica circa il decreto con il quale è stato dato l'ok all'aggiudicazione definitiva. Preoccupazioni anche dai sindacati. Ma deve pronunciarsi il Consiglio di Stato il 10 ottobre

L'ultima parola spetta al Consiglio di Stato che, il prossimo 10 ottobre, darà il via al procedimento con il quale verrà stabilito o meno il consenso sulla validità della concessione dei servizi Tpl ad Autolinee Toscane Spa.
Il prossimo autunno comincierà l'iter giudiziario e, nei mesi successivi, arriverà la sentenza. 

Un verdetto definitivo.

Nel frattempo però è la Regione Toscana a scrivere un nuovo capitolo in merito alla vicenda dell'affidamento per il servizio di trasporto pubblico locale. Una diatriaba che va avanti da anni (dal 22 luglio 2015 per l'esattezza, data in cui Mobit Scarl e Autolinee Toscane Spa presentarono le rispettive offerte economiche). 

Lo scorso 19 aprile, la Regione ha approvato un decreto (pubblicato soltanto quest'oggi) attraverso il quale viene modulata l'aggiudicazione definitiva ad Autolinee Toscane del servizio Tpl nell'Ato regionale.
Contestualmente, nel documento dirigenziale viene dato "atto che l'aggiudicatario, entro sei mesi dalla comunicazione dovrà porre in essere e concludere le attività propedeutiche per addivenire alla stipula del contratto".

Sei mesi durante i quali Autolinee Toscane dovrà provvedere a stilare: programma di esercizio, elenco beni, elenco addetti, elenco servizi essenziali in caso di sciopero, ricognizione stato attuale contratti di fornitura bus, stato di attuazione tecnologie avm e monetica. 

Ma a livello pratico cosa cambia?

Per il momento, ovvero nell'imminenza temporanea, poco o niente perché comunque l'ultimo step sarà quello che si compirà con la decisione del consiglio di Stato. Un'assegnazione definitiva dunque, ma senza effetto. Almeno non imminente.
Nonostante questo, le reazioni alla scelta della Regione non si sono certo fatte attendere.

In primo luogo è il presidente Mobit, Giuseppe Gori ad annunciare come sia pronto a farsi portavoce delle necessità aziendale e ricorrere contro l'avviamento di queste attività preparatorie.

"Prendiamo atto di una decisione del responsabile unico del procedimento che riteniamo sbagliata e pericolosa contro la quale agiremo in tutti i modi e in tutte le sedi - afferma Giuseppe Gori, presidente Mobit - Detto questo rimaniamo fiduciosi che il Consiglio di Stato saprà valutare correttamente tutti i temi che gli sono demandati incluso quello che riteniamo irrisolto del possesso da parte di Autolinee Toscane dei requisiti di partecipazione. Ci limitiamo a ricordare che su questo tema, la Regione aveva utilizzato argomenti che non avevano convinto il Consiglio di Stato. La Corte Europea a cui il tema è stato sottoposto, di fatto, ha “evitato” di rispondere nel merito riconsegnando al Tribunale Nazionale la decisione definitiva. Nonostante questo, la Regione si è sostituita al giudice e si “avventura” in un’aggiudicazione dalla quale nasceranno certamente ulteriori contenziosi per i quali non si possono escludere anche rischi di risarcimenti milionari. Attendiamo ora l’avviamento delle inutili attività propedeutiche contro le quali certamente ricorreremo. Svolgerle in pendenza di giudizio sarà solo tempo e denaro sprecato come lo fu la prima volta. Tra l’altro all’epoca le nostre aziende misero a disposizione di Autolinee Toscane mezzi e uomini per poter effettuare i sopralluoghi e andò a finire che vennero contestate anche delle fatture di rimborso di poche migliaia di euro. Per un gestore che dovrebbe subentrare pagando alle aziende toscane circa 150 milioni non fu certo una bella presentazione".

Forti anche le preoccupazioni da parte dei rappresentanti dei lavoratori che si dicono convinti del fatto che tale atto della Regione non porrà fine alla stagione dei ricorsi.

"Infatti - fanno sapere dai sindacati - in base anche a pubbliche affermazioni, parrebbe che ciascuno dei contendenti fosse già pronto a presentare ricorsi avverso ogni decisione lesiva dei propri legittimi interessi: il primo dei ricorsi - già depositato da mesi - sarà discusso il 10 ottobre dal Consiglio di Stato. La nostra preoccupazione è rivolta alle risorse per l'intero settore del Tpl in Toscana. Il 31 dicembre 2019 scadrà infatti il “contratto ponte” che in questi anni, trascorsi ad attendere le sentenze dei tribunali, ha garantito le risorse per il servizio e gli investimenti in nuovi autobus. Dopo questo termine cosa accadrà?

Chiediamo fermamente che il rinnovo del parco mezzi non possa e non debba essere interrotto. Come è noto, l'età media  della flotta circolante in Toscana è alta, soprattutto nel servizio extraurbano, ossia quello più delicato che collega le piccole comunità con il resto della regione. Oltre alla vetustà dei mezzi una ulteriore percentuale riguarda quelli fermi nei depositi perché ormai non più riparabili secondo le dichiarazioni delle aziende.

Esortiamo quindi la Regione Toscana a prevedere nel bilancio regionale gli stessi finanziamenti adeguatamente rivalutati con gli indici pattuiti, al fine di mantenere inalterate le risorse utili alla gestione del servizio ed al completamento degli investimenti necessari anche nel 2020, oltre che per gli anni successivi e comunque fino a quando non sarà sottoscritto il contratto di servizio con uno dei due contendenti.

Alle preoccupazioni di carattere regionale si aggiungono quelle di carattere nazionale dovute al taglio di trecento milioni di euro dal Fondo Nazionale dei Trasporti per destinarli alle coperture finanziarie stabilite dal governo. In Toscana il taglio ammonta a 24.800.000 euro, pari a circa 12.400.000 chilometri: equivalente al 10% del servizio messo a gara dalla Regione. Il combinato disposto delle due vicende potrebbe portare, se non recuperato, ad una pesante riduzione dell'intero sistema del Trasporto Pubblico Locale in Toscana, con ripercussioni pesantissime sulle aree più deboli della nostra regione, sui pendolari e sui pavoratori impiegati nel settore".

Da ultimo è il presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani, ad esprimere la propria perplessità in merito all’affidamento ad Autolinee Toscane spa, azienda del gruppo francese Ratp, della gara unica regionale per il servizio di tpl su gomma in tutta la Toscana.

"Il consiglio regionale, ricorda il presidente, aveva approvato un atto di indirizzo, nel quale si era chiesto con trasparenza di attendere l’esito della sentenza del Consiglio di Stato. Un indirizzo i cui effetti vengono vanificati da questo affidamento, che non corrisponde alla volontà dell’assemblea legislativa della Toscana e neppure a profili di opportunità. Secondo il presidente del consiglio regionale, sarebbe stato opportuno attendere pochi mesi, fino alla pronuncia del Consiglio di Stato, il supremo organo della giustizia amministrativa, prevista per il mese di ottobre".

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