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Era un tempio della ristorazione, adesso è in abbandono. Il Torrino va all'asta

Il locale per quasi cinquant'anni ha ospitato aretini, avventori di passaggio lungo la SS73 e i grandi allenatori del calcio italiano. A fine mese potrebbe trovare nuovi proprietari, offerta minima 636.750 euro

E' stato per anni un tempio della ristorazione aretina, adesso va all'asta con una montagna di ricordi. Il Torrino ha chiuso i battenti nel 2015 e a fine mese, anche se le speranze non sono molte, potrebbe trovare nuovi proprietari. Servono soldi ovviamente: offerta minima 636.750 euro da presentare entro il 25 gennaio. Il 26 banditore in azione al tribunale di Arezzo.

Il Torrino aveva aperto cinquant'anni fa, nel 1971, gestito praticameante da sempre dai fratelli Drago. Cucina toscana di qualità, sale spaziose, servizio curato, il ristorante ospitava tutti i giorni gente della zona e avventori di passaggio. Strategica e funzionale la sua posizione lungo la SS73, con la stradina di accesso che s'inerpicava dalla statale fino all'ampio parcheggio.

Per anni il Torrino ha fatto da palcoscenico alla cerimonia di consegna del Timone d'oro, il premio che l'associazione allenatori di Arezzo assegna al miglior tecnico italiano della stagione precedente. A quei tavoli si sono seduti Lippi e Trapattoni, Capello e Sacchi, Ancelotti e Zeman, oltre a molti altri.

La struttura oggi è in stato di abbandono e in più circostanze è finita anche nel mirino dei vandali. In attesa che qualcuno la riporti in vita. 

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