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Test Covid nelle scuole. La Asl "Garantiamo materiali di medicazione e, se richiesti dai pediatri di famiglia, i tamponi"

Nelle scorse settimane, ai genitori è stata recapitata una lettera di sindaco e provveditore per annunciare l'iniziativa che potrebbe coinvolgere i bimbi dai 3 ai 14 anni

I test Covid nelle scuole annunciati dal Comune di Arezzo saranno eseguito con il supporto della Asl Toscana sud est. A darne conferma è il direttore della zona distretto aretina, Evaristo Giglio che sottolinea come: "La zona distretto di Arezzo della Asl Toscana sud est assicura il supporto al Comune di Arezzo per l’iniziativa di screening su sangue che l’amministrazione comunale d’intesa con la Croce Rossa Italiana e l’ufficio scolastico provinciale, ha deciso di effettuare nelle scuole primarie. Il distretto sanitario ha già fornito al Comune il materiale di medicazione richiesto. Ove i pediatri di famiglia in base al test di screening ritenessero necessario un approfondimento, potranno chiedere alla Asl come già avviene adesso, di sottoporre il bambino al test di livello superiore".

Come annunciato più volte dagli stessi amministratori aretini, è in fase di ultimazione l'organizzazione riguardante le procedure che porteranno all'avvio di quello che è stato definito "screening difusso". Nelle scorse settimane, ai genitori è stata recapitata una lettera di sindaco e provveditore per annunciare l'iniziativa che potrebbe coinvolgere i bimbi dai 3 ai 14 anni.

Ma quale esame sarà proposto? E come farlo? Le domande dei genitori sono molte e le prime risposte sono arrivate direttamente dalla missiva di Alessandro Ghinelli e Roberto Curtolo. Sarà proposto - si legge nel testo della lettera - "il test sierologico (con pungidito ndr) a tutti quelli per i quali i genitori, o comunque coloro che esercitano la potestà genitoriale, daranno il loro assenso". La missiva spiega anche perché la scelta di questo test rispetto al tampone: "Il test sierologico è infatti di rapida esecuzione" ed "è possibile individuare le persone che sono entrate in contatto con il virus e hanno sviluppato anticorpi, anche in assenza di sintomi. Il test sierologici sono quindi uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità e per i bambini risulta molto meno invasivo del tampone nasofaringeo".

Covid, Tanti: "Lo screening diffuso parte dai bambini" 

"Lo screening in questione - ha aggiunto l'assessore alla sanità di Arezzo nonché vicesindaco Lucia Tanti - non solo è noto alla Asl ma, la Asl è parte del progetto con supporto di materiale sanitario per l'effettuazione dei test, eseguiti dalla Croce Rossa Italiana. Non solo: siamo anche in accordo circa la gestione di altri approfondimenti sanitari che seguiranno questo primo screening. Tutti concordiamo nel riconoscerne la valenza epidemiologica per stabilire quale è la percentuale dei contatti nella fascia 3-14. E tale dato ha una grande importanza perché permette di mettere in atto azioni preventive dirimenti".

 

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