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Ato rifiuti, sul destino di San Zeno il centrosinistra si è spaccato. L'affondo di Ora Ghinelli

Ieri si è tenuta l'assemblea dei sindaci dell'area vasta che ha dato indicazione di mantenere attiva la linea da 45mila tonnellate del termovalorizzatore, che si sommerà alla nuova da 75mila nell'ambito dell'accordo di conciliazione con Sei Toscana

Si è svolta ieri l'assemblea dei sindaci di Ato Toscana Sud rifiuti che ha dato il via libera al mantenimento della linea da 45mila tonnellate annue di rifiuti da termovalorizzare nell'Impianto di San Zeno, seguendo le indicazioni date da Aisa Impianti. Questa linea si sommerà a quella nuova in costruzione da 75mila tonnellate.

A questo punto manca soltanto il permesso della Regione Toscana perché San Zeno possa passare dalle attuali 45mila tonnellate di rifiuti (da bruciare per ottenere energia), non a 75mila come previsto sin dal 2020, ma potenzialmente a 120mila tonnellate annue.

Una decisione presa per superare il contenzioso con Sei Toscana, che avrebbe dovuto costruire un impianto a San Zeno che avrebbe potuto bruciare 200mila tonnellate annue. Va ricordato che l'impianto "Zero Spreco" potrà potenzialmente trattare 245mila tonnellate di rifiuti annui, considerando che la termovalorizzazione è soltanto uno dei tipi di procedimenti a cui la spazzatura viene sottoposta a San Zeno.

Come è andato il voto?

In sede di assemblea di Aisa Impianti avevano detto di sì, in sostanza, i Comuni di centrodestra, ovvero Arezzo, Cortona, Castiglion Fiorentino, Castiglion Fibocchi, Capolona. Favorevole anche il socio privato Iren. Le amministrazioni di centrosinistra non avevano votato o si erano astenute. In particolare, si erano astenuti i Comuni di Foiano e Monte San Savino. Contrari Civitella della Chiana, Marciano e Lucignano. Assenti il Comune di Subbiano e il socio Tme.

Stavolta il fronte dei sindaci di centrosinistra si è nettamente spaccato. Va detto che l'assemblea era allargata, stavolta, a tutti i Comuni dell'Ato: quindi l'intera provincia di Arezzo, quella di Siena, Grosseto e la Val di Cornia. Nell'Aretino il sindaco di Civitella (centrosinistra) Andrea Tavarnesi ha proposto un emendamento: solo rifiuti pubblici e provenienti dall'Ato per il termovalorizzatore aretino. Una proposta che poi è passata a larga maggioranza. In fase di voto, però, gran parte dei comuni aretini di centrosinistra si è astenuta, continuando a manifestare dissenso rispetto a quanto stabilito nella conciliazione. Con alcune eccezioni: risultano ad esempio i sì di San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini. E così il centrosinistra aretino si è spaccato.

E sul tema politico interviene il gruppo consiliare di Arezzo Ora Ghinelli, affondando il colpo.

La nota di Ora Ghinelli

“È con immenso piacere - si legge - che constatiamo il successo della linea Ghinelli sancito ieri all'assemblea dell’Ato Toscana Sud. L'88% dei presenti ha votato a favore della delibera relativa all’approvazione dell’accordo conciliativo con Sei Toscana per la cessazione del contenzioso sugli impianti di gara e il relativo accordo tra Aisa Impianti e Ato per la revisione delle convenzioni di utilizzo del polo impiantistico di San Zeno. Un risultato che evidenzia la bontà del contenuto e l’interesse in prospettiva che ne deriverà. Un duro lavoro non subito compreso da tutti ma poi approvato da molti e soprattutto anche da esponenti del Pd della Toscana meridionale. Qui si potrebbe chiudere la nota arricchendo il narrato con la risoluzione di un contenzioso con Sei Toscana, con il merito di aver mantenuto la linea da 45000 tonnellate/annue per i soli scarti della raccolta differenziata della Provincia di Arezzo. In sintesi, con l’affermazione della linea Ghinelli anche oltre la sfera politica del centro destra, rimane come macchia bianca o meglio nota stonata, il dispiacere invece dell’astensione di alcuni sindaci del Pd aretino che avevano visto accogliere ed approvare addirittura un loro emendamento. Un atteggiamento ambiguo e dannoso perché altri comuni amministrati sempre dal Pd in provincia hanno votato in maniera compatta la linea del nostro sindaco. Dobbiamo quindi rilevare che una discreta parte del Pd aretino sul tema dei rifiuti ha una visione distonante con il resto del loro stesso partito. Prova ulteriore sono le uscite recenti di alcuni consiglieri comunali targati Pd che ancora indicano come inceneritore un impianto R1 contraddistinto invece dall’elevato grado di recupero e lo scarso livello di incenerimento, andando quindi contro a quanto definito dagli uffici competenti regionali e non dal centro destra aretino. Per i dirigenti del Pd è il caso di dirlo, dopo le sterili polemiche su tutto, sociale, servizi ed ora anche sui rifiuti, da oggi la parola Ato fa rima con passato, che sicuramente non torna a tutta fortuna degli aretini”.

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