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Occhi elettronici più potenti per stanare i cialtroni: Comune e università al lavoro

Sono in tutto 8.000 gli episodi di abbandono rifiuti che si registrano nel territorio aretino e che costano al Comune 200mila euro

Sapete quanto costa al comune di Arezzo, e quindi alle tasche dei cittadini, ripulire la città dagli abbandoni di rifiuti? 
Circa 200mila euro all'anno.

In media, secondo le stime fatte dall'amministrazione, nel solo territorio comunale si contano circa 8.000 episodi acclarati in 365 giorni. Una cifra enorme che però, stando al maxi lavoro svolto dal gruppo Contro i Cialtroni capitanato dalla consigliera Meri Cornacchini e dalla app Arezzo Clean, è presumibilmente sottostimata.

In media ogni giorno ad Arezzo si verificano 22 episodi di immondizia lasciata ai piedi di cassonetti piuttosto che, ingombranti abbandonati in ogni dove o, addirittura, lanci di sacchetti neri direttamente dal finestro delle auto in corsa.
Un comportamento di inciviltà che, nonostante le fototrappole sparse nei punti più sensibili e i controlli degli ispettori ambientali, non accenna ad arrestarsi.

Tra cassonetti straripanti e divani che spuntano in mezzo ai boschi

E allora come constrare questo crescendo di "cialtronaggine"?

La risposta arriva dal Comune che, attraverso una delibera di giunta, ha dato il proprio consenso all'attivazione di un progetto specifico in collaborazione con l'Università di Siena.

"Siamo costantemente al lavoro - fanno sapere da Palazzo Cavallo - contro l'abbandono di rifiuti, molti dei quali alla base dei cassonetti. L'informazione precoce è presupposto essenziale per la rimozione nel più breve tempo possibile dei rifiuti abbandonati, ed il tempo che questi giacciono al suolo è proporzionale al deperimento di decoro e condizioni igienico sanitarie dell'area. Nella maggior parte dei casi è impossibile risalire all'identità dell'autore dell'abbandono per assenza di qualsiasi elemento utile al riconoscimento all'interno dei rifiuti abbandonati. C'è poi da considerare anche che altri strumenti in utilizzo, come le fototrappole, richiedono un gran dispendio di lavoro per la necessità di visionare un gran numero di immagini. Per questa ragione abbiamo stretto una collaborazione con il dipartimento di ingegneria dell'informazione e scienze matematiche dell'universitàdi Siena e con il professore Andrea Garulli, si è reso disponibile a sviluppare un progetto sperimentale per la messa a punto di un sistema di acquisizione ed elaborazione di immagini in grado di trasmettere l'informazione dell'abbandono in tempo reale, oltre che registrare l'evento e potenzialmente cogliere elementi utili a ricondurre all'autore del fatto".

Il sistema prevede una spesa complessiva di realizzazione di 45mila euro che, stando ai calcoli fatti dall'ufficio tutela ambientale, troverà copertura all'interno del capitolo denominato “Altri costi ambientali TARI”.

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