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Talla, in piazza IV Novembre arriva la “Casa dell’Acqua”

A Talla è stata installata in questi giorni in Piazza IV Novembre la “Casa dell’Acqua”, un erogatore che provvede acqua naturale oppure frizzante, al costo di 5 centesimi al litro. Come ha spiegato il Sindaco Eleonora Ducci, che ha voluto nel...

A Talla è stata installata in questi giorni in Piazza IV Novembre la “Casa dell’Acqua”, un erogatore che provvede acqua naturale oppure frizzante, al costo di 5 centesimi al litro. Come ha spiegato il Sindaco Eleonora Ducci, che ha voluto nel centro del paese questa possibilità per i cittadini, “La gente fin dai primissimi giorni ha risposto con molto favore a questa iniziativa. Non è certo una mera offerta di tipo commerciale, ma una vera e propria nuova forma di consumo dell’acqua, nel segno della qualità, del rispetto dell’ambiente e del risparmio”.

L’acqua erogata viene periodicamente controllata per assicurarne la qualità, è prelevata dalla rete urbana, viene refrigerata e addizionata di anidride carbonica che la rende frizzante. “Consumare acqua in questo modo o dal rubinetto di casa previene l’ingente produzione di bottiglie di plastica e abbatte gli impatti ambientali legati al trasporto e alla commercializzazione di questa risorsa”. Per esempio, considerando un consumo medio di mille litri l’anno per una famiglia di 3 persone, al prezzo medio di 25 centesimi/litro di alcune acque minerali in commercio, la spesa per l’acqua minerale è di circa 250 euro all’anno. Tramite l’erogatore a pari quantità il risparmio è di circa i ¾.

Ovviamente, utilizzare l’erogatore pubblico comporta il rispetto di alcune regole basilari, come ricorda la stessa società installatrice, la Tecno Beer: evitare il contatto diretto con il punto di erogazione, prelevare massimo 6 bottiglie di acqua e comunque essere rispettosi degli altri soprattutto se al punto di erogazione si formano code, osservare un comportamento civile in genere, nel senso che l’acqua erogata serve per gli scopi civici, l’erogatore non è un a sala giochi. “In piccoli centri come il nostro”, conclude la Ducci, “Ci possiamo aspettare anche un risultato di tipo sociale, cioè di ricreare, come succedeva in passato attorno alle fontanelle di paese, punti di incontro e di socializzazione fra la gente”.

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