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Stop alcolici h24 in strada. Le categorie: "Attenzione anche ad altri abusi e che non si svuoti la città"

Il divieto di bere alcolici in strada si estende alle 24 ore. Non si potrà fare mai. La somministrazione da parte dei locali invece si ammorbidisce, potrà essere fatta fino alle due di notte. Per le discoteche invece torna ad essere in vigore solo...

Il divieto di bere alcolici in strada si estende alle 24 ore. Non si potrà fare mai. La somministrazione da parte dei locali invece si ammorbidisce, potrà essere fatta fino alle due di notte. Per le discoteche invece torna ad essere in vigore solo la legge nazionale che permette loro di far consumare alcolici all'interno dei locali da ballo fino alle tre di notte. Ecco l'ufficialità della nuova ordinanza che intende limitare l'uso di alcolici nella città di Arezzo. E' stata presentata dal Comune di Arezzo e dalla polizia municipale, dalla Asl e dai rappresentanti delle categorie economiche che nell'occasione hanno firmato un protocollo d'intesa che porterà alla stesura definitiva del codice etico da far sottoscrivere a tutti gli esercenti.

“L'amministrazione è decisa a ridurre un'autentica piaga sociale che è la diffusione dell'alcol tra i giovani - ha detto il sindaco Ghinelli - Abbiamo previsto il divieto di consumo su tutto il territorio comunale 24 ore su 24: è questo il vero nucleo dell'ordinanza, l'aspetto che porterà i vantaggi maggiori e sul quale, devo dire, ho riscontrato un consenso diffuso con le associazioni di categoria. Abbiamo invece discusso sul precedente stop alla somministrazione fissato dall'una di notte: è stato visto come eccessivamente limitativo, per cui siamo venuti incontro alle categorie economiche estendendolo alle due. Ma c'è un aspetto complementare che ritengo fondamentale, ovvero il codice etico al quale l'assessore Lucia Tanti e il direttore del Sert, Marco Becattini, hanno dato un decisivo contribuito. Con questo, vogliamo dimostrare che l'amministrazione dialoga e che vuole diffondere la giusta sensibilità di un uso consapevole delle bevande. Per le discoteche vigono i divieti previsti dalla legge nazionale”.

Lucia Tanti, spiega anche i passaggi successivi:

“Formazione del personale nel locali, monitoraggio di situazioni che già presentano situazioni di rischio, impegno etico: sono i cardini del codice sul quale crediamo molto. Accanto a questi tre elementi, ricordo le prescrizioni funzionali che cercano di promuovere il rispetto e la convivenza reciproci tra esercenti, avventori e residenti. Con la 'buona movida', che avrà anche un brand specifico che segnerà il territorio di una città sensibile e coesa, vogliamo dunque lanciare un segnale culturale e di convivenza civile. L'abuso di alcol è un elemento di grande rischio sia per la propria vita che per la vita degli altri”.

Nelle parole dell'assessore Comanducci il senso del codice etico:

“Un codice all'insegna dell'equilibrio con un messaggio chiaro: chi vuole fare business sui giovani tramite l'alcol non è ben accetto, come lo è invece l’esercente virtuoso. Lo vogliamo dire con forza, in nome di una città decorosa, che non può permettersi, anche per motivi turistici, di presentare tappeti di bottiglie sull'asfalto ogni fine settimana. Nessun proibizionismo ma consumo consapevole”.

Alla stesura dei documenti è stata fondamentale la conoscenza e l'esperienza del dottor Marco Becattini responsabile del Ser.D. della Asl:

“rimango affezionato al motto 'bere meno' ma sono disposto a dialogare con chi mostra consapevolezza nell'uso delle bevande. Lavoreremo bene insieme, ne sono certo, e come azienda sanitaria siamo coinvolti non solo come Sert ma anche con altri servizi perché qui è in ballo la salute dei cittadini."

Il direttore Enrico Desideri ha fornito alcuni dati: “il 60% degli eventi di intossicazione alcolica che curiamo al pronto soccorso vede protagonisti gli under 40 ma gli over non sono esenti. Purtroppo la tendenza sta diffondendosi anche fra le donne. Ventimila incidenti stradali all'anno in Italia sono causati dall'alcol. È dunque un problema di carattere generale. Stiamo tutti insieme in un messaggio di salute che non sia una tantum ma un meccanismo che si riproduce”.

In gran parte soddisfatte le categorie economiche che hanno viste accolte alcune delle richieste presentate.

Anna Lapini e Mario Landini rispettivamente di Ascom e Confesercenti hanno ribadito però "l’importante è che non si arrivi a nuove abitudini che vedano i ragazzi chiusi in casa e la perdita di convivialità e vita in città. Ne andrebbe anche della sopravvivenza degli operatori commerciali”.

Luigi Casagrande di Confartigianato ha ricordato le iniziative nei confronti dei giovani fatte con la Cooperativa Txi, e Franca Binazzi di Cna ha rilevato la bontà della creazione di un tavolo di lavoro e confronto, ma ha chiesto maggiore attenzione anche su altri tipi di abusi e abusivismi.

Alla conferenza stampa era presente anche il comandante della polizia municipale Cino Augusto Cecchini:

“nel primo mese sono stati emessi oltre 30 verbali ma non solo: hanno preso corpo altre attività collaterali altrettanto importanti. La stragrande maggioranza degli operatori è in linea con le norme, alcuni no. Ad Arezzo abbiamo 800 incidenti stradali all'anno, dare le percentuali di quelli causati da chi era sotto l'influsso di bevande alcoliche è difficile ma certamente i numeri sono importanti. Il soggetto trovato con il più alto volume di alcol nel sangue è stato rilevato alle 11 del mattino, non dobbiamo meravigliarci di controlli a tappeto con il pre-test anche in orari insoliti”.

La nuova ordinanza

Sarà valida per i prossimi 30 giorni successivi alla pubblicazione all’albo pretorio: in tutti i giorni della settimana vige il divieto, 24 ore su 24, di consumare bevande alcoliche e superalcoliche, su tutto il territorio comunale, in vie, piazze e aree, comprese quelle private soggette al pubblico passaggio, a eccezione delle autorizzate. Ancora sette giorni su sette vige il divieto dalle 21 alle 7 di vendere per asporto bevande alcoliche e superalcoliche di qualsiasi gradazione. Rientrano nella limitazione, oltre ai pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e le sale da gioco e raccolta scommesse, tutti gli esercizi di vicinato del settore alimentare, compresi quelli che esercitano la vendita-somministrazione in appositi locali mediante distributori automatici e gli artigiani del settore alimentare, quali kebab, take away, piadinerie, rosticcerie-friggitorie da asporto, gastronomie, pizzerie da asporto, gelaterie, pasticcerie. Ma la limitazione si estende anche agli esercizi di vicinato del settore non alimentare quali acconciatori, estetisti, phone center, internet point e comunque chiunque risulti autorizzato alla vendita al dettaglio anche se inserita all’interno di altre attività prevalenti come cinema, hotel, strutture ricettive, circoli privati. Tutti questi esercizi hanno l’obbligo di esporre all’interno del locale, in modo che sia facilmente visibile e leggibile, copia di queste disposizioni.

Dalle 2 alle 7 scatta altresì il divieto di somministrare bevande alcoliche e superalcoliche di qualunque gradazione. In questo caso è prevista un’eccezione: i locali da ballo per i quali continuerà a valere esclusivamente il divieto negli orari imposti dalla normativa nazionale. Ma cosa conterrà il codice etico? Le parti provvederanno, attraverso un neo-costituito gruppo di coordinamento, entro 20 giorni, alla redazione di un codice etico di autoregolamentazione contro l’abuso di alcol in città. Nella redazione del codice, il gruppo di coordinamento dovrà prevedere per gli aderenti l’impegno al rispetto delle norme di legge: codice della strada, divieto di somministrare alcolici ai minori di 18 anni anche mediante la richiesta di esibizione di un documento di identità, rispetto degli orari di apertura e di chiusura dell'esercizio, diffusione e rispetto di regolamenti e ordinanze del Comune di Arezzo, contenimento dei rumori, divieto di somministrare bevande alcoliche a coloro che manifestano un evidente stato di ebbrezza o comportamenti alterati. Nel codice dovranno rientrare altri specifici impegni: dal non praticare azioni commerciali che possano incentivare l’abuso di alcol al promuovere forme di buon vicinato e di accordo fondate sul rispetto tra operatore, clientela e cittadini residenti, dalla idonea cartellonistica che avverta i consumatori delle norme elementari di comportamento all'interno e all'esterno dei locali alla formazione del personale per interventi di primo soccorso, dal rispetto dell'occupazione del suolo pubblico al decoro e alla pulizia dell’area esterna al locale, dalla diffusione ai clienti di materiale relativo a campagne di informazione promosse dalle istituzioni e dalle associazioni di categoria a tutela della salute alla dotazione di alcol-test e alla distribuzione gratuita di acqua. Al gruppo di coordinamento spetta anche il compito di monitorare l'applicazione del codice. Con l'adesione al codice etico di autoregolamentazione verrà rilasciato da parte dell'amministrazione comunale una vetrofania speciale, da concordare con le associazioni di categoria firmatarie, segno distintivo di adesione alla campagna di sensibilizzazione.

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