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Stazioni per telefonia: ne arrivano altre otto. Ad Arezzo 75 antenne attive, la mappa

Sono in tutto otto le nuove antenne che, tra periferia e frazioni, faranno la loro comparsa nel territorio comunale aretino. E' quanto previsto all'interno del piano di localizzazione Stazioni Radio Base 2016, documento approvato dal consiglio...

Sono in tutto otto le nuove antenne che, tra periferia e frazioni, faranno la loro comparsa nel territorio comunale aretino. E' quanto previsto all'interno del piano di localizzazione Stazioni Radio Base 2016, documento approvato dal consiglio comunale di Arezzo lo scorso dicembre e attraverso il quale l'amministrazione cittadina monitora la situazioni riguardante i confini di propria competenza.

Attualmente, soltanto nel comune di Arezzo, sono presenti 75 impianti. Per lo più si tratta di stazioni utili alla copertura per la telefonia mobile e per la trasmissione dati nei dispositivi portatili.

Le otto nuove postazioni, troveranno spazio nell'area industriale di San Zeno, Villa Burali Policiano, Puglia, San Giuliano, zona tribunale, Molinelli, Frassineto e Case Nuove di Ceciliano.

sacchetti-marco“Dieci anni fa – ha specificato Marco Sacchetti – il problema della copertura di rete non era così sentito, oggi sta assumendo un'importanza particolare. Le norme e il piano tendono ad assicurare il corretto insediamento degli impianti, contemperando le esigenze di salute pubblica e la copertura del servizio per i gestori, il contenimento dell’inquinamento elettromagnetico anche mediante l’accorpamento degli impianti stessi in strutture di supporto comuni e la minimizzazione dell’impatto urbanistico e paesaggistico delle nuove installazioni. Sono previste nel piano alcune nuove installazioni che non insistono in aree di interesse paesaggistico. Lo studio che ha prodotto il piano ha evidenziato che i livelli di intensità di campo elettromagnetico dei singoli impianti presenti nel territorio comunale e di quelli previsti dal nuovo piano sono ampiamente inferiori ai livelli di attenzione previsti dalla normativa nazionale. Il piano è previsto dalla legge, per cui i Comuni sono tenuti ad adottarlo. L'assenza di questo strumento urbanistico non impedirebbe ai gestori di installare nuovi impianti, in questo modo noi non abdichiamo a una funzione essenziale: il corretto uso del territorio”. Il piano di localizzazione delle stazioni radio base per la telefonia mobile è stato adottato dal consiglio comunale con 18 voti favorevoli, 7 contrari e un astenuto. Le finalità, così come espresso anche dall'amministrazione comunale aretina, sono incentrate alla minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.

Attualmente, molti dei siti dove si trovano gli impianti sono di proprietà comunale e fruttano, all'incirca il canone annuale di affitto incassato dal Comune di Arezzo per ciascuna di 12-18mila euro cadauno.

carletti-marco1Il dirigente dell’area urbanistica Marco Carletti ha specificato le caratteristiche tecniche del piano. "Si applica agli impianti di telefonia mobile e agli apparati radio-tv che operano in uno specifico intervallo di frequenze. I criteri localizzativi sono: privilegiare le aree comunali o di proprietà pubblica e i siti già a destinazione prevalentemente tecnologica. Nelle aree di interesse storico, monumentale, paesaggistico la soluzione tecnologica dovrà essere tale da minimizzare l’impatto visivo. Esistono poi aree definite sensibili, caratterizzate dalla presenza di strutture assistenziali, sanitarie ed educative, dove è vietata la localizzazione".

Ecco dove saranno ubicati gli otto nuovi impianti

In vista della definitiva approvazione, che dovrà avvenire tramite nuova delibera di Consiglio Comunale, spazio adesso alle eventuali osservazioni fino al 20 marzo che saranno discusse dall’aula nella stessa seduta di approvazione. Documentazione disponibile nel sito del Comune.

“La legge regionale – hanno chiuso Sacchetti e Carletti – non specifica l'organo competente ad adottare il piano ma l'amministrazione ha scelto che sia il Consiglio Comunale: dunque abbiamo privilegiato la procedura più complessa ma certamente la più garantista e trasparente”.

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