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Sanità verso lo stato di agitazione, i sindacati: "Basta annunci, manca il personale"

La presa di posizione dei sindacati è forte nonostante gli annunci della Asl sulle assunzioni. La procedure infatti sono solitamente lunghe e riguardano una parte di personale, peraltro previsto a tempo determinato

"Le promesse non bastano più. Il personale è in difficoltà, cosi come i servizi. Chi è in prima linea tutti i giorni lo sa bene. E lo sanno bene i cittadini che ogni giorno hanno sotto gli occhi la situazione della nostra sanità." 

Il personale della sanità va verso lo stato di agitazione. Lo annunciano unitariamente i sindacati della Funzione Pubblica di Cgil Cisl e Uil che lanciano un nuovo allarme sulla mancanza di personale anche e nonostante gli annunci della Asl Sud Est.

"Sono annunci che non spostano il problema di una virgola, sono deliberazioni che lasciano il tempo che trovano visto che potranno essere applicabili fra molto tempo, sono procedure che passano dll'Estar e i tempi sono annosi. Poi dall'annuncio mancano anche una serie di figure dalle quali non possiamo prescindere come i tecnici sanitari e gli amministrativi."

Marco Vitelli della Funzione Pubblica della Cgil per la sanità di area vasta commenta così l'annucio di assunzioni da parte della direzione generale. 

Ma in questa giornata i sindacati hanno già alzato il livello delle rivendicazioni e in maniera unitaria annunciano uno stato di agitazione:

Abbiamo chiesto da tempo di potenziare il personale. Inutile tentare di dimostrare sulla carta che i numeri ci sono. Nella realtà funziona diversamente: assenze lunghe, abuso di personale interinale, tentativi di coprire i “buchi” con doppi turni e soluzioni che a volte sfiorano l’inosservanza del CCNL. Si aggiungano procedure di mobilità interminabili a causa delle modalità incerte di assegnazione del posto. Già, perché un lavoratore che chiede la mobilità per l’Area Vasta sud Est, può vedersi proporre un posto di lavoro a 100 km da casa ed il paradosso è che invece di avvicinarsi, potrebbe allontanarsi, con il risultato che molte sono le rinunce con le conseguenze che tutti possiamo facilmente intuire. E’ chiaro che manca totalmente la capacità di programmazione e di visione a medio termine. Anche per medici e dirigenza tecnico amministrativa la situazione non è dissimile ed al momento abbiamo la sensazione di stare su una barca senza controllo.  

C'è anche il balletto delle nomine che sta interessando in questi giorni la sanità aretina e di area vasta, con il pensionamento di Desideri e l'arrivo ormai dato per certo di D'Urso.

Da tempo assistiamo al balletto delle nomine dei vertici della Direzione che di certo non aiuta a rasserenare gli animi e che contribuisce a creare incertezze senza dare soluzioni. A noi non interessa chi governerà l’Azienda, ma come la governerà. I lavoratori hanno bisogno di risposte immediate: manca il personale. Manca l’organizzazione. Manca la programmazione. Che non vuol dire che non ci siano le carte, ma che le ricadute reali sono inefficaci. Sono cioè, mancanti. Diciamo basta ai proclami e basta credere che tutto si risolverà magicamente. Vogliamo che vengano assunte le responsabilità manageriali e politiche di questo stato di cose.  Abbiamo chiesto un incontro urgente alla direzione. Questa volta non bastano le promesse. Vogliamo date e numeri e soluzioni reali. 

Infine un messaggio ai lavoratori perchè siano pronti prima per lo stato di agitazione e poi per lo sciopero.

Intanto invitiamo i lavoratori, le lavoratrici, la cittadinanza a seguire gli sviluppi di questi giorni, perché se non otterremo le risposte che chiediamo andremo allo stato di agitazione e poi allo sciopero dei lavoratori della Sanità della Azienda Usl Sud Est Toscana e questa volta chiederemo il sostegno anche della cittadinanza, che non deve essere un soggetto passivo di politiche aziendali lontane dagli interessi pubblici. 

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