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Martedì, 16 Aprile 2024
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Sportello Unico, 100% di adesioni allo sciopero: verso una nuova astensione il 12 gennaio

Dopo le dichiarazioni del sindaco Ghinelli e dell'assessore Magi i rapporti appaiono sempre più incrinati. I rappresentanti sindacali annunciano una nuova data di sciopero per il 12 gennaio.

Allo sciopero dello Sportello Unico di Arezzo di lunedì 10 dicembre hanno aderito il 100 per cento dei lavoratori e delle lavoratrici. L'ufficialità del dato arriva direttamente dalla Rsu che conferma la rottura delle trattative e dei rapporti sindacali con l'amministrazione anche in seguito alle ultime dichiarazioni del sindaco Ghinelli e dell'assessore Magi.

    Lo sciopero era stato indetto dalla RSU e tutte le organizzazioni facenti parte della delegazione sindacale del Comune di Arezzo (CGIL, CISL, UIL, CSA, DICCAP), dopo il fallimento del tentativo di “raffreddamento” davanti al Prefetto, una serie di incontri con il sindaco Ghinelli e l’assessora al personale Magi, nel quadro dello stato di agitazione indetto circa un mese fa. Persino la commissione consiliare personale, presieduta dalla consigliera Carlettini, aveva esperito un tentativo di conciliazione, formulando una proposta di mediazione che si avvicinava molto ad alcune delle istanze dei dipendenti e che, se accolta, avrebbe potuto permettere di scongiurare lo sciopero di lunedì scorso, che ha inevitabilmente procurato i temuti disagi agli utenti.

    Commentando lo sciopero del 10 dicembre, il Sindaco ha confermato la non disponibilità a sperimentare le proposte dei lavoratori, volte a risolvere alcune delle criticità più urgenti, che non possono essere rinviate al lungo termine. Constatata questa chiusura, i dipendenti hanno dato mandato alla delegazione sindacale di proclamare un nuovo sciopero per il 12 gennaio 2019.

A questo punto i lavoratori dello Sportello Unico rilanciano:

Con la conferma dello stato di agitazione i dipendenti ribadiscono fermamente che le proposte formulate hanno come intento prevalente quello di garantire la qualità dei servizi erogati, perseguibile anche con la tutela dei loro diritti, stanti le reali potenzialità che l’attuale organico permette di esprimere. Lo confermano i contenuti salienti della proclamazione dello stato di agitazione:

- organizzazione del servizio su cinque giorni lavoratovi, potenziando l’organico disponibile durante mattina e pomeriggio;

- pieno reintegro del personale cessato o trasferito altrove e potenziamento dello stesso a fronte delle nuovi servizi introdotti;

- presenza di personale di vigilanza per garantire sicurezza a utenti e lavoratori.

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