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La protesta / Centro Storico / Via Pietro Aretino

"C'è l'interesse pubblico", la Soprintendenza riesamina il parere sul parcheggio nel solaio dell'autorimessa

La decisione è arrivata dopo l'istanza presentata dai cittadini che abitano in via Pietro Aretino e che si sono attivati per evitare che un giardino destinato a uso pubblico diventi un ulteriore piano (scoperto) con 50 posti auto

Colpo di scena sulla vicenda dell'autorimessa Sant'Agostino. Quando il progetto sembrava non avere più ostacoli, il condominio di fronte al garage di via Pietro Aretino, rappresentato dall'avvocato Roberto Alboni, ha ottenuto il sì al riesame del parere favorevole già emesso da parte della Soprintendenza. 

E' lo stesso ente del Ministero della Cultura, tramite il soprintendente Gabriele Nannetti, a comunicare la decisione presa. 

L'istanza di richiesta di riesame del caso era stata presentata dai residenti della zona il 14 febbraio scorso e si riferisce al provvedimento rilasciato dalla Soprintendenza di Arezzo, Siena e Grosseto il 4 marzo del 2021. L'oggetto del contendere sono i "Lavori di riqualificazione del parcheggio autorimessa Garage Sant'Agostino" presentati da Roberto Patrocchi della società Pamoa che detiene la proprietà dell'immobile. L'eccezionalità del caso sta però nel fatto che, ai tempi della costruzione del parcheggio coperto su due piani, l'amministrazione si era riservata il diritto di acquisire, tramite una convenzione, l'uso pubblico del solaio da destinare a giardino pensile aperto al pubblico. Il vulnus della vicenda sta nel fatto che questa convenzione non è stata mai perfezionata e nel corso del 2021 la ditta Pamoa si è mosssa nei confronti del Comune per quantificare il valore del solaio dell'autorimessa e chiedere autorizzazione a realizzare un altro piano di parcheggio, questa volta scoperto, per ulteriori 50 posti auto.

Arezzo Notizie ha ripreso in mano la vicenda ricostruendo tutti i passaggi e cercando di capire le motivazioni che hanno spinto i residenti di via Pietro Aretino e degli altri palazzi che si affacciano sul giardino pensile, a intraprendere questa battaglia.

Gli aspetti più evidenti sono almeno tre: la presenza del complesso monumentale di Sant'Agostino che sarebbe intaccato dal punto di vista paesaggistico e architettonico, il fatto che le auto sarebbero parcheggiate di fronte alle terrazze delle famiglie della zona, l'incremento di traffico in centro in una zona già in crisi per il flusso viario intenso. Per questo è stata chiamata in causa la Soprintendenza che nel 2021 ha emesso parere favorevole e adesso ha invece accettato di riesaminare il caso, dopo l'istanza di volenterosi cittadini che si sono dotati anche di un legale di fiducia.

Come riportato nella risposta all'istanza di riesame, la Chiesa e il Cenobio di Sant'Agostino sono sottoposti a vincoli e godono di una tutela indiretta stabilita dal Decreto Ministeriale del 28 gennaio del 1988.

Via Pietro Aretino, l'autorimessa e il complesso monumentale di Sant'Agostino

La Soprintendenza spiega che "nell'ambito della propria attività istituzionale di vigilanza e ispezione ... può svolgere approfondimenti o supplementi istruttori d'ufficio ravvisatone l'interesse pubblico. Considerato che, per quanto sopra, ravvisata l'urgenza, sono stati effettuati ulteriori e recenti sopralluoghi nella zona circostante a quella interessata dall'intervento di cui al provvedimento autorizzativo sopra richiamato."

La Soprintendenza spiega dunque che ha preso atto dei contenuti dell'istanza presentata dai condomini e ne ha riscontrato l'interesse pubblico e di conseguenza ha accolto la richiesta di riesame. Il provvedimento, che prevede un supplementeo istruttorio sui contenuti progettuali delle modifiche previste, ha così preso avvio con l'avviso spedito al condominio che ha presentato il ricorso, al Comune di Arezzo e alla stessa società Pamoa.

Prima di questa notizia, le ultime tappe della vicenda erano state l'interrogazione in consiglio comunale da parte dei consiglieri di Scelgo Arezzo Marco Donati e Valentina Sileno e la conseguente risposta dell'assessora competente Francesca Lucherini e la replica, punto per punto, arrivata di nuovo dai condomini di via Pietro Aretino numeri 16.

Donati aveva ribadito come“l’impatto su quella zona sarebbe negativo non solo per l’ambiente ma anche per la mobilità." L'assessora Lucherini aveva replicato che "il progetto non contrasta con il nuovo piano operativo e ha il parere non negativo della Soprintendenza che ha dato l'ok con alcune prescrizioni come il fatto che i nuovi parcheggi, di cui peraltro tantissimi cittadini e operatori lamentano la mancanza, siano adeguatamente ‘schermati’ da piante a corredo”.

I cittadini del condominio aveva replicato ripercorrendo la vicenda per dimostrare come "si tratti solamente dell'affare di un privato a discapito della città". Adesso il parere favorevole condito di prescrizioni fornito dalla Soprintendenza un anno fa è di fatto congelato, verrà riesaminato grazie all'istanza presentata dalle famiglie. 

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